Ostia – “Il presidente Giorgio Napolitano ha fatto un discorso di addio di grande livello indicando i punti di crisi: lavoro, economia e corruzione”, dichiara Gioacchino Assogna, segretario del Partito socialista del municipio X, commentando il saluto trasmesso la sera del 31 dicembre a reti unificate dal Capo dello Stato. “Un messaggio, quello del presidente Napolitano, in linea con il grande senso istituzionale che lo ha caratterizzato in questi nove anni di presidenza, non facili, perché ha dovuto supplire alle forti carenze e debolezze della politica e allo svuotamento delle funzioni democratiche e di responsabilità che la Costituzione assegna al ruolo dei partiti, annullati dalla loro incapacità di rinnovarsi e di misurarsi con i poteri forti dell'economia e della finanza”, dichiara l’esponente politico.



“Ha ovviamente sottolineato la precarietà e l'assenza di lavoro dei giovani, il persistere della grave e prolungata crisi economica e sociale, il forte richiamo alla lotta alla diffusa corruzione e alla necessità della coesione sociale, unitamente alla realizzazione delle riforme istituzionali e normative di semplificazione. Un particolare richiamo è stato fatto contro i falsi proclami strumentali e miracolistici della irresponsabile uscita dall'euro, i cui danni ricadrebbero in primo luogo sui redditi bassi e sui lavoratori. I soliti scontati commenti di Grillo per coprire l'incosistenza politica dei vaffa, quelli di Salvini, che ormai cavalca l'indegna campagna anti-euro cercando di far dimenticare i guasti della loro presenza in tanti anni di governo con Berlusconi e le ruberie vergognose della Lega Nord a cominciare dal loro tesoriere. Non poteva mancare l'abituale spot di Brunetta, che attacca Napolitano pur avendolo pregato di rimanere e votato a tal fine”, prosegue Gioacchino Assogna. “Noi cogliamo e condividiamo le sensibilità sui problemi richiamati, sulla capacità del Parlamento di scegliere un sostituto di notevole autorevolezza e autonomia dai condizionamenti di parte, per finire con gli auguri di buon anno per tutti gli italiani che ne hanno tanto bisogno verso una prospettiva di crescita e di giustizia sociale. In questo senso hanno risuonato anche le particolare parole del Santo Padre per il rispetto di tutte le persone a prescindere dalla loro provenienza e del sostegno alle condizioni di povertà, di cui è pieno il mondo. C'è concordanza piena con i prìncipi del socialismo dal volto umano impersonato negli anni da Nenni e dai riformisti, come caratteristica di profonda sensibilità umana e solidale”, conclude Gioacchino Assogna augurando un buon anno a tutti.