Roma, 25 Maggio - Proteste alla stazione della Roma-Lido 'lido-nord' di Ostia contro l'aumento del biglietto Atac.  Un gruppo di studenti e precari questa mattina ha bloccato i tornelli della stazione, rivendicando il libero e gratuito accesso al servizio pubblico di trasporto. Aprendo le porte anti-panico hanno permesso alle scuole in uscita di non pagare il prezzo del biglietto.

"L'aumento non serve per migliorare il servizio, ma per garantire lo stipendio dei 100 dirigenti Atac che guadagnano 14milioni l'anno - spiega Giulia, studentessa del liceo Anco Marzio - vogliamo girare gratuitamente per la nostra città senza dover pagare per i favori fatti agli amici del sindaco Alemanno. E' impensabile pagare un aumento di 1,50€ sulla tratta Roma-Lido dopo tutti i disservizi e gli sprechi, come il proggetto delle barriere fono-assorbenti".

firmato: studenti e precari Ostia


Aggiornamento ore 17 -
Alberti (Fds Roma): “Contro l’aumento delle tariffe manifestazioni in tutta Roma”

"Non pagheremo i vostri aumenti" è lo slogan lanciato oggi dalla Federazione della Sinistra che da stamattina, insieme ai lavoratori, agli studenti e ai pendolari, sta manifestando davanti alle principali stazioni romane, per di re no all’aumento del trasporto pubblico varato dalla Giunta Alemanno”. Lo rende noto il portavoce romano della federazione della Sinistra, Fabio Alberti.

“Diversi i presidi organizzati, davanti al deposito Atac Prenestino, alla fermata Lido Nord  della Roma-Lido, a Battistini e a Cornelia, per affermare che l'aumento del costo del trasporto pubblico, in un momento di crisi così pesante e con la città immobilizzata da un traffico parossistico, è inaccettabile dal punto di vista sociale e sbagliato dal punto di vista della politica dei trasporti - afferma Alberti - Invece che favorire l'uso del mezzo pubblico lo si punisce. Altre sono le misure necessarie per risanare l'Atac, portata al collasso da una gestione clientelare e da una bassa velocità commerciale, a cominciare dalla diffusione delle corsie preferenziali.

Non vi è inoltre alcun motivo per cui i cittadini romani e in particolare i ceti popolari debbano pagare per gli scandalosi stipendi degli amministratori e dei dirigenti dell'Atac e per parentopoli.
Bene hanno fatto i movimenti e comitati oggi ad invitare al "salto del tornello". Si tratta di una giustificata forma di disobbedienza civile nei confronti di una amministrazione comunale e di un governo che premiano i ricchi e colpiscono i poveri. La giornata di oggi quindi è solo l'inizio di un percorso di mobilitazione che nei prossimi giorni si articolerà con assemblee e iniziative di autoriduzione sparse per la città per riprenderci il diritto alla mobilità, per un servizio pubblico efficiente e di qualità”, conclude Alberti.