“La cooperazione è l'unica strada da seguire per abbattere ingiustizie e disuguaglianze. Serve più discussione sul tema: i cittadini aprano gli occhi altrimenti, come per l'aumento dei limiti delle emissioni elettromagnetiche delle antenne, si rischia di scoprire la trappola troppo tardi”

Ostia Rm) – “Sostanzialmente la proposta di "autonomia differenziata" in discussione in Parlamento consiste nell'attribuzione, da parte dello Stato, alle regioni a statuto ordinario di una potestà legislativa per le materie di legislazione concorrente e per tre di quelle di competenza esclusiva dello Stato”. 


Lo dichiara Marco Possanzini, Capogruppo Sinistra Civica Ecologista Municipio Roma X - Sinistra Italiana.

 

“Al netto di questo, ciò che più interessa le regioni è il trasferimento diretto, quindi l'uso esclusivo, delle risorse finanziarie. Il combinato disposto di questi aspetti determinerebbe, oltre alla disintegrazione dei principi base della Costituzione della Repubblica Italiana, una parcellizzazione del nostro paese minando l'integrità nazionale, una amplificazione delle disuguaglianze, la cancellazione di ogni forma di cooperazione facendo prevalere un cieco e devastante individualismo. – spiega Possanzini -  L'autonomia differenziata comporta quindi sottrazione di ingenti risorse finanziarie alla collettività, la disarticolazione dei servizi e delle infrastrutture logistiche (porti, aeroporti, strade di grande comunicazione, reti di distribuzione dell’energia, ecc.) che per loro natura non possono che avere una dimensione nazionale ed una struttura d'insieme. Inoltre nemmeno la regione che ottiene l’autonomia potrà gridare vittoria. Basta pensare al fatto che il sud è un mercato di beni e servizi essenziale per il nord e che le regioni del nord non hanno alcuna possibilità di affrontare individualmente la competizione globale. Ma non basta”. 

 

“La violazione del principio di solidarietà sociale ed economica determinerebbe il crollo dei territori più svantaggiati innescando crisi all'interno dell’intero sistema Paese. – prosegue -  Pensare di regionalizzare la scuola, ad esempio, è un'altra follia che avrebbe conseguenze devastanti. Regionalizzare la vera e propria “spina dorsale” del nostro Paese sostituendola potenzialmente con 20 sistemi scolastici differenti, attribuendo alle Regioni la potestà legislativa sull’intera materia e cioè sulle norme generali, sulle assunzioni del personale, sulla valutazione, sulla formazione, significa intervenire sul come, sul cosa e sul quando, insegnare”. 

 

“Si tratta di un approccio egoistico e parcellizzante verso una serie di funzioni che, al contrario, dovrebbero rappresentare uno strumento dell’interesse generale. Coloro che si trovano in basso nella scala sociale e vivono in un territorio svantaggiato non potranno più sperare che la scuola possa concorrere a rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona così come prevede la nostra Costituzione” – continua -  I cittadini aprano gli occhi altrimenti, come per l'aumento dei limiti delle emissioni elettromagnetiche delle antenne, si rischia di scoprire la trappola troppo tardi. A chi dice che discutere in Municipio di autonomia differenziata sia tempo perso perché alle persone interessa tutt'altro rispondiamo che se oggi abbiamo nel nostro territorio cittadini terrorizzati dai lavori di adeguamento delle "antenne" presenti nel nostro Municipio è perché il Governo Meloni, senza fare troppo clamore, ha più che raddoppiato i limiti di emissione elettromagnetica delle antenne” conclude.