Avvisi bonari, Cobas: “Da ‘furbetti evasori del ticket’ a vittime conclamate’”
IL COBAS ASL RMD – A segnalare l’’anomalia’ il Cobas della Asl RmD che per primo ha denunciato quanto stava accadendo in merito alla richiesta di pagamento per i servizi forniti nei consultori di Ostia, Acilia, Fiumicino. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, a seguito delle richieste di chiarimento presentate dalla sigla, ha informato che nel caso delle strutture consultoriali si trattava di un ‘errore’, fornendo recapiti e numeri di telefono.
LA GRAVITA’ – “Dopo le innumerevoli segnalazioni e denunce fatte dal Cobas, la vergogna del pagamento dei ticket sulle prestazioni sociosanitarie sta emergendo in tutta la sua gravità”, scrive il Cobas sulla pagina Facebook ‘Truffa Regione Lazio avvisi bonari di pagamento’: “ora il presidente della Regione Lazio, (v. la repubblica di oggi 13/11/2015) scopre la "truffa" e cerca di scaricare la responsabilità sua, della sua giunta su altri, dichiarando che presenterà un dossier in procura....sic.... in pratica si autoassolvono, ma la responsabilità, al di la delle situazioni che emergeranno, è tutta politica.... si vergognino!!!!”.
VITTIME O EVASORI? E ancora. Sugli “"Avvisi Bonari" che stanno arrivando a migliaia di cittadini della Regione Lazio: da "furbetti evasori del Ticket" a VITTIME conclamate ormai. Da 3 milioni di euro "recuperati" a 3 milioni di euro... mi verrebbe da dire ESTORTI, considerando che, magari chi pure avrebbe voluto far ricorso, per la paura di equitalia, ha comunque pagato”, si legge in un post del Cobas su ‘Truffa Regione…’: “Col tempo scopriamo, ma non lo scopriamo oggi..., che, forse, non c'è stato solo un "fisiologico" errore del 3%; che non c'è stato solo il gravissimo errore di richiesta ticket per prestazioni consultoriali gratuite per legge, le cui richieste hanno , peraltro, violato la privacy delle/gli utenti ma che, forse, dietro c'è pure il comportamento scorretto di strutture private che avrebbero prima riscosso i soldi da parte dell'utente e poi richiesto il rimborso per prestazioni inserite come esenti, in pratica incassando due volte. La Regione decide così di fare denuncia alla procura... Ma chi denuncerà la Regione che ha causato e sta causando disagi, danni, violazioni ai cittadini/utenti che doveva, invece, tutelare, prima di inviare queste lettere?!!!”.
FABRIZIO SANTORI – “L'operazione di richiesta pagamento dei ticket oscilla, purtroppo, tra quello che potrei definire come strozzinaggio autorizzato ed estorsione legalizzata”, denuncia Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio. "Come fa Zingaretti a dare una percentuale di errore se ancora non sono scaduti i termini per presentare i ricorsi? Bene la lotta all'evasione ma non possiamo accettare questi mezzi. Sui 235mila invii effettuati dalla Regione Lazio, il numero delle ‘cartelle pazze’ è ben più alto del 4%. Se contiamo solo le prestazioni effettuate nei consultori, gratuite per legge, calcoliamo oltre 10.000 avvisi bonari esclusivamente relativi alla Asl Roma D. Se dovessimo moltiplicare questi errori per le altre 11 Asl regionali avremmo la metà degli avvisi bonari complessivamente inviati completamente errati”, prosegue Fabrizio Santori.
RICORSO COLLETTIVO - “Senza contare quelle richieste di denaro, aggravate da interessi e spese amministrative eccessive, che hanno raggiunto pensionati con la minima, disoccupati, minori e disabili, si sfora tranquillamente il dato indicato dal presidente Zingaretti, sinceramente incomprensibile. Passando ad altri numeri concreti, ad oggi sono circa 8.000 le persone che si sono rivolte solo a noi e all'associazione Assotutela, per fare un ricorso collettivo. Di certo i numeri forniti dalla Regione Lazio sono palesemente privi di fondamento anche per via dei tempi di scadenza e il continuo arrivo di richieste di aiuto di tanti cittadini vergognosamente colpiti da questa che ci appare sempre più una truffa autorizzata", Fabrizio Santori.
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