Axa – Il Tar dà ragione al Consorzio Axa. E lo fa per due volte. A proposito della determinazione del contributo spettante per legge (D.Lgt. n.1446/ del 1918) ai consorzi stradali, come già riferito in precedenza, dal 2001 al 2007 il Comune di Roma lo ha quantificato in misura pari al 50% della totalità delle spese previste nel bilancio consortile, mentre, negli anni 2008, 2009 e 2010 ha riconosciuto a tutti i consorzi la percentuale del 50%, ma riferita non più all’ammontare delle spese complessive dell’esercizio, bensì soltanto a quelle (neppure a tutte) per la manutenzione delle strade.

 

 

 

A partire poi dal 2011, il Comune, con delibera di giunta n. 90 del 31 marzo 2010, ha previsto che la percentuale del contributo va stabilita di anno in anno, per ogni singolo Consorzio, “in base alle disponibilità finanziarie di Roma Capitale e sulla scorta delle risultanze tecniche effettuate dagli Uffici Tecnici dei Municipi sulla effettiva necessità dei lavori manutentivi”.

 

 

 

 

“E’ così che si è arrivati alla ripartizione del contributo del 2011, operata dalla giunta capitolina con la delibera n. 207 del 22 giugno 2011, che ha attribuito al Consorzio Axa la percentuale del 35%, mentre a quasi tutti gli altri Consorzi veniva confermato il 50%”, spiegano al consorzio.

 

 

 

Rispetto a quella che il consorzio ha definito una “inaccettabile discriminazione”, disattesi integralmente i chiarimenti forniti in corso di giudizio dal Comune, il Tribunale amministrativo del Lazio ha ritenuto “i criteri utilizzati per determinare le percentuali del contributo dovuto a consorzi stradali … non conformi al disposto dell’art.3 del D.Lgt. n.1446/1918… e non ancorati a effettive esigenze di manutenzione delle strade”, e, conseguentemente, ha ordinato all’amministrazione capitolina di “ riesaminare alla luce dei motivi del ricorso (del consorzio)  la decisione assunta con la deliberazione n.207 del 22 giugno 2011”.

 

 

 

Il Consorzio, confidava nel rispetto da parte del Comune delle disposizioni del Tar, si è invece trovato di fronte alla successiva delibera n. 248 dell’8 agosto 2012 con la quale la giunta capitolina ha confermato le percentuali stabilite nella propria precedente delibera - oggetto del giudizio - che ha visto soccombere il Comune,  tra l’altro con condanna alle spese.

 

 

 

Ne è seguito un secondo giudizio dinanzi al Tar dal momento che il Consorzio ha impugnato anche tale ultima delibera, che ripeteva l’ingiustizia, nei propri confronti, perpetrata con quella precedente.

 

 

 

Nella recente ordinanza del 7 febbraio  il Tar, accogliendo  la domanda cautelare del Consorzio, ha definito “ingiustificata”  la diversificazione dei contributi tra i vari Consorzi, stabilendo che momentaneamente venga corrisposto a tutti il contributo in misura del 35%, in attesa della decisione nel merito nella quale saranno rideterminate le percentuali di spettanza, tenuto conto delle ragioni del Consorzio Axa. L’udienza di trattazione è fissata per il prossimo 9 ottobre.