Axa, il consorzio: ‘Zanzare: la guerra si può vincere’
Axa – Il consorzio Axa ha dichiarato guerra alle zanzare che quest’anno, in particolare, si sono mostrate estremamente aggressive. Molti cittadini, infatti, si sono lamentati per il numero impressionante di insetti, tigri e ‘tradizionali’, che questa estate hanno invaso le case, prendendosela con il Comune, reo - secondo loro - di mancato controllo sulle disinfestazioni periodiche. Ma anche per il loro numero insufficiente e per la scarsa qualità dei prodotti. Le zanzare hanno reso impossibili le allegre ‘braciate’, i barbeçue e anche le tranquille sedute all’aperto di qualche anno fa, soprattutto nelle giornate più calde. “Partendo dal presupposto che alcuni consiglieri municipali, sia di giorno che di notte, si sono sobbarcati l’onere di seguire, non visti e in modo casuale, le operazioni di disinfestazione e derattizzazione, per accertarsi che venissero svolte come da contratto, quest’anno in effetti per quanto riguarda le zanzare c’è stata una vera e propria invasione”, spiegano al consiglio di amministrazione del consorzio: “l’argomento è stato affrontato per trovare il modo di attenuare il fenomeno e, magari, provare ad eliminarlo”.
“Dopo aver consultato vari esperti del settore”, ha detto Donato Castellucci, presidente del Consorzio Axa, una delle aree più martoriate dalla presenza dei terribili insetti, “ci siamo convinti che la lotta alle zanzare, e a quelle tigri in particolare, non vada concentrata sulle operazioni “adulticide”, cioè quelle destinate ad eliminare gli insetti adulti irrorando l’aria con sostanze disinfestanti, pressoché innocue per gli esseri umani – e a volte anche per le zanzare! - quanto piuttosto puntando sulle operazioni “larvicide”, cioè quelle che agiscono sulle uova, impedendone la schiusa”. “In pratica” – ha aggiunto Castellucci – “non solo in questo modo si ribalta il programma attuale della disinfestazione, ma addirittura va ridotta la nebulizzazione del gas adulticida a un intervento al mese, o poco più, mentre deve essere intensificata – e di molto - la deposizione dei larvicidi nelle caditoie e nei tombini". Già, proprio nelle caditoie e nei tombini. In effetti, intervenendo in questo modo si eliminerebbero alla base, per così dire. Una entomologa consultata da un consorziato ha spiegato che il raggio di azione delle zanzare, tigri o no, non è superiore ad un centinaio di metri e amano deporre le uova nel limo che si deposita sul fondo delle fogne, che raggiungono attraverso le caditoie e i tombini. E’ proprio da lì che proviene circa il 90% degli insetti. La prova “provata”, come suol dirsi, è che all’Axa ci sono circa 2.700 caditoie e dunque sono pieni di zanzare. Tale tesi, sostenuta anche dagli esperti della società “Verde e Blu”, appaltatrice della disinfestazione del Consorzio Axa, ha spinto questi ultimi a suggerire la modifica della tipologia di interventi per la prossima stagione, indirizzandoli verso una pulizia frequente delle caditoie e dei tombini, perché per fare effetto i larvicidi, per lo più in pasticche e polveri, devono essere deposti in acqua pulita e quindi, una volta eliminato il limo, vanno distribuiti di frequente e generosamente, per rendere complicata la riproduzione ed impedire quanto più possibile la schiusa delle uova. “Ma attenzione: per avere successo l’uso dei prodotti larvicidi richiede lo sforzo congiunto di tutti gli attori in campo: il Municipio e il Consorzio, responsabili delle disinfestazioni degli spazi pubblici; le ditte che si occupano della disinfestazione, che devono mettere a disposizione le loro competenze specifiche per fare da supporto sia nella fase preventiva che in quella di trattamento e monitoraggio.
E infine, i cittadini, che devono essere coinvolti attivamente nella prevenzione e nei trattamenti affinché il problema possa essere gestito adeguatamente. E’ bene sottolineare, infatti, che i tombini e le caditoie delle aree private, costituiscono, subito dopo quelli pubblici, la maggior parte dei siti a rischio e per questo è fondamentale che ogni singolo cittadino venga raggiunto da una battente campagna di comunicazione, perché provveda alla totale rimozione di quei contenitori in cui può ristagnare l’acqua, tipo sottovasi, secchi e annaffiatoi, e nello stesso tempo alla pulizia e al controllo frequente dei focolai inamovibili, cioè quelli nei quali l’acqua non può essere eliminata, tipo i tombini sui balconi e in giardino, e proprio per questo va resa assolutamente letale per le larve di ogni genere”, concludono al consorzio.
Tags: entroterra