Axa – I rifiuti sparpagliati a terra, all’esterno dei cassonetti, sono diventati ormai la routine all’Axa anche se, tiene a precisare l’omonimo consorzio, stavolta l’Ama non c’entra. Né c’entrerebbe l’incuria di alcuni cittadini in quanto i responsabili di queste scene indecorose, purtroppo quotidiane, sarebbero i rom. A lamentare la presenza degli ‘zingari’ sul sito del Consorzio Axa (www.consorzioaxa.it) è il consigliere Maurizio Giandinoto, delegato ai rapporti con la stampa.

 

“A volte ci cadono le braccia. Noi, consiglieri dell’attuale giunta consortile, ce la mettiamo tutta per far somigliare il quartiere Axa ad una specie di paradiso terrestre, curando le strade e il nostro patrimonio verde, preoccupandoci del perfetto funzionamento del depuratore e del sistema fognario per evitare il pericolo degli allagamenti,  sempre più probabili dato il numero crescente di piogge torrenziali”, spiega il consigliere. “E invece ogni giorno, nonostante la cura che poniamo nella pulizia delle strade, ci troviamo di fronte allo spettacolo ignobile di cumuli di immondizia sparsa a terra attorno ai cassonetti.  Colpa dell’Ama che non la raccoglie? Colpa di quegli zoticoni incivili, anche “nostrani”, che trovando il cassonetto pieno non si fanno scrupolo di lasciare il sacchetto per terra, ben sapendo che gli autisti dell’Ama non scendono certo a raccoglierlo a mano, ma si limitano a svuotare i secchioni con il compattatore? O forse è colpa della ‘squadretta’ dell’Ama, quella composta da un paio di operatori che di solito passano dopo la raccolta meccanica proprio per ripulire le piazzole dall’immondizia che inevitabilmente vi si accumula e che magari qualche volta si fermano per troppo tempo al bar?”, domanda.

 

“Per un certo periodo, tutti, noi consiglieri del Consorzio Axa, ma lo stesso vale per tutta Roma, abbiamo pensato che le cause dei rifiuti sparsi indecentemente in strada fossero un mix dei cattivi comportamenti appena citati finché un bel giorno – prove fotografiche alla mano - abbiamo scoperto la verità: a tirare fuori i sacchi dai cassonetti e ad aprirli per rovistare all’interno, sperando di trovarvi qualcosa da riciclare, magari da rivendere, sono gli zingari!  Ogni mattina, alla spicciolata, vagano per i vari quartieri per chiedere l’elemosina o rovistare nei cassonetti. Altri, invece, girano per prendere nota delle abitudini degli abitanti, stabilendo giorni e orari migliori per compiere furti e poi lasciando la valutazione incisa vicino agli ingressi”, prosegue Maurizio Giandinoto: “Per carità, lungi da noi l’idea di fare del razzismo da strapazzo, però pagare fior di tasse e contributi comunali per poi dover convivere ogni giorno con l’incubo dei furti in casa e lo spettacolo indecente dell’immondizia sparsa per terra, beh, è i-nac-cet-ta-bi-le! Cosa possiamo fare per limitare – quanto meno - il fenomeno della spazzatura? Noi del Consorzio Axa più volte abbiamo protestato con i vigili urbani, che però si sono limitati a lamentarsi di essere in pochi per il controllo capillare del territorio. E una risposta analoga è arrivata sia dalla polizia che dai carabinieri, impegnati a reprimere reati ben più gravi dell’insudiciamento delle strade. Quanto ai furti, pur sapendo che le “passeggiate” degli zingari per i quartieri hanno quasi sempre lo scopo di osservare e prendere nota dei movimenti degli abitanti, le forze dell’ordine possono intervenire solo quando i reati sono in corso oppure una volta che sono stati commessi, certo non basandosi sul semplice sospetto che qualcuno li stia “pianificando”.  Morale: dobbiamo rassegnarci alla sporcizia e siamo costretti a blindare le nostre case per evitare i furti e gli atti vandalici che ne derivano”, conclude Maurizio Giandinoto.