Axa – Riceviamo e pubblichiamo da Maurizio Giandinoto, residente e consigliere del Consorzio stradale Axa:

“Chiunque viva all’Axa, o magari ci passa per caso, non può che trarre l’idea di un quartiere modello quanto a pulizia e manutenzione del verde.  La manutenzione delle strade, invece, che è sempre stato il principale vanto dell’Amministrazione consortile, da qualche tempo perde colpi.  Certo, rispetto agli altri quartieri del Municipio X, molti dei quali sembrano aver subito veri e propri bombardamenti, le strade dell’Axa sono biliardi, eppure mentre un anno fa erano tutte pressoché perfette, ora qua e là affiorano buche e a tratti l’asfalto è ridotto male. Però, nonostante si tratti di strade private, ovvero acquistate dai residenti contestualmente alle abitazioni e quindi di loro proprietà, gli Amministratori del locale Consorzio, eletti ogni 4 anni per curarne la manutenzione, non c’entrano niente. La colpa è del Comune di Roma. E non si tratta del solito scaricabarile, è proprio così.

La Convenzione, cioè l’accordo stipulato nel ’61 tra la “Agricola per Azioni”, la società di lottizzazione, e il Comune di Roma, previde che le strade, benché private, restassero aperte al pubblico transito. Per questo si stabilì che il Campidoglio contribuisse in percentuale alla loro manutenzione. All’epoca, però, oltre all’Axa c’era solo Casalpalocco, ora invece ci sono altre 4 città, Malafede, San Giorgio, Infernetto e Madonnetta, che nel complesso contano circa 90 mila abitanti, come dire almeno 40/50 mila automobili, più i TIR che riforniscono i tanti megasupermercati e gli autobus dell’Atac, che ogni giorno si riversano sulle strade del quartiere, sbriciolandole a tempo di record.

Il Comune dovrebbe contribuire alle spese con il 35%, ma è proprio qui che invece cominciano i guai. Perché, con motivi pretestuosi, da tre anni a questa parte, quattro con il 2014, il Campidoglio non paga un euro, tanto che a tutt’oggi il Consorzio Axa avanza un credito di oltre 1 milione e mezzo.  Non bastasse, la nuova giunta municipale, alla quale come negli anni passati il Consorzio invia – in virtù dello statuto - i capitolati di spesa dei lavori stradali programmati, passaggio indispensabile per ottenere dall’UOT, l’Ufficio Tecnico, i cosiddetto “visto di congruità” per far sì che poi venga rimborsato quel famoso 35%, non dà segni di vita. Letteralmente. Cioè, non disapprova, né approva, ma si limita a “fantasmeggiare”, come se non esistesse o non avesse neppure ricevuto i preventivi.

Così, senza quel contributo – obbligatorio! - del 35%, e da qualche mese anche senza il “visto”, il Consorzio, che magari obtorto collo sarebbe persino disposto a pagare da sé il rifacimento delle strade (che, è bene ricordarlo, non sono pubbliche, ma di proprietà dei residenti), si trova nell’impossibilità persino di indire le gare d’appalto. Una situazione di stallo paradossale, tanto più che l’attuale primo dirigente dell’Uot del Municipio X, l’Ing. Paolo Cafaggi, proprio colui che dovrebbe “vistare” i capitolati inviati dall’Axa in virtù di una modifica statutaria voluta due anni fa dall’attuale Amministrazione e votata a larghissima maggioranza dall’Assemblea consortile, è stato nominato addirittura consigliere del Consorzio. Questa è l’Italia…”. Maurizio Giandinoto".