All'Axa maleducazione e inciviltà costano 60.000 euro
Axa – Quanto costano la maleducazione e l’inciviltà? A sentire Maurizio Giandinoto, residente del Consorzio Axa, nell’hinterland lidense, “tanto”. Anzi: troppo. Il costo? Almeno 60.000 euro.
Come si arriva, però, ad indicare con così tanta precisione questa cifra?
“Il conto è presto fatto”, spiega Giandinoto: “l’Axa è il quartiere di Roma, forse d’Italia e chissà, forse addirittura del mondo intero, in cui ogni strada è costellata di parapedonali, messi lì a proteggere gli spazi comuni dai ‘buzzurri’ che parcheggiano le loro auto come capita, incuranti dei danni che provocano ai prati, ai marciapiedi e all’impianto di irrigazione”.
Fino ad oggi lungo le strade sono stati sistemati circa 300 parapedonali. Ma la previsione è quella di arrivare al numero record di 500.
Ogni parapedonale costa (Iva compresa perché il consorzio la paga al momento degli acquisti, ma non può scaricarla) circa 80 euro. Poi c’è il costo del lavoro per installarlo. E sono altri 50 euro.
“Generalmente, le barriere vengono poste dove gli “zoticoni” parcheggiano più spesso e dove quindi cigli, caditoie, marciapiedi e irrigatori, se si tratta di prati, sono già stati danneggiati. Di conseguenza, al costo dei parapedonali bisogna aggiungere anche quello delle riparazioni, che ovviamente devono precedere la messa in posa. Per altri 50 euro al metro lineare”, prosegue il consorziato.
Tenendo presente, però, che è tecnicamente impossibile sostituire un tratto di cigli danneggiati senza essere costretti a riparare un tratto di marciapiede ben più lungo, i costi aumenterebbero notevolmente.
Se poi i “maleducati“ parcheggiano sui prati, oltre al ripristino del manto erboso, che prevede la zappettatura del terreno e poi una nuova semina, spesso bisogna sostituire anche gli irrigatori a scomparsa, che sono di plastica e non sono stati progettati per sopportare il peso delle auto.
Ogni irrigatore costa circa 45 euro. Più la mano d’opera: almeno altri 45 euro. E sempre che le ruote dell’auto parcheggiata sul prato non abbiano danneggiato anche la tubatura dell’impianto di irrigazione, nel qual caso si va proprio “fuori con l’accuso”.
“Questi i costi, fatti i conti”, conclude Giandinoto. “Così all’occasione, si possono rimproverare gli automobilisti indisciplinati o vergognarsi un po’ e comportarsi meglio se, pur essendo consorziati, si fa parte della categoria degli “zoticoni””.
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