Axa, omicidio gioielliere Lenzi: in carcere la colf rumena
L’OMICIDIO – Il brutale assassinio di Francesco Lenzi, 50 anni, datore di lavoro della domestica arrestata, che fu torturato, picchiato e rapinato dei gioielli che custodiva nella cassaforte, fu commesso la mattina del 25 novembre 2008 nella villa di via Tespi, dove la vittima abitava da poco tempo. L’uomo fu ritrovato dai carabinieri di Ostia nudo, agonizzante, una profonda ferita alla testa, polsi e caviglie legati, bloccato con un apparecchio che emetteva scariche elettriche. Ad organizzare l’assalto nell’elegante villino una banda di rumeni, in seguito catturati dai carabinieri del Nucleo investigativo di via Zambrini e condannati per omicidio.
L’ARRESTO - L’ex collaboratrice domestica, prima della conferma della condanna nei giorni scorsi, godeva della libertà: unico limite l’obbligo della firma giornaliera nella caserma vicina la propria abitazione. Nel nuovo giudizio d’appello a Laura Adriana Covalschi è stato contestato il ‘concorso anomalo nell'omicidio’. In precedenza, prima dell’avallo della Cassazione, la donna era stata condannata a 5 anni e mezzo per la rapina e riconosciuta estranea all’omicidio. La 37enne fu estradata dalla Romania, dove aveva cercato rifugio, a settembre 2010 in quanto colpita da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa a luglio dello stesso anno dal tribunale di Roma.
IL PROVVEDIMENTO - Il provvedimento di estradizione fu deciso dopo le indagini svolte dai militari secondo le quali la donna ebbe un ruolo determinante nell'omicidio. Fu lei, infatti, che fece entrare i rapinatori nel villino fornendo, in seguito, agli inquirenti delle false dichiarazioni per allontanare il sospetto di un suo coinvolgimento e coprire la fuga ai complici. I reati contestati furono omicidio, rapina e violazione di domicilio aggravate in concorso con gli esecutori materiali del delitto. In seguito fu riconosciuta l’estraneità al delitto e concessa la libertà con obbligo di firma. Adesso la condanna è diventata definitiva.
IL COINVOLGIMENTO - Secondo la ricostruzione del pm, la mattina del 25 novembre 2008 i malviventi raggiunsero la villa di Francesco Lenzi, bussarono e una volta fatti entrare in casa dalla domestica, lo aggredirono, picchiandolo con violenza, per rapinarlo dei gioielli, recuperati su un treno alla stazione di Milano. La vittima fu seviziata e torturata. I banditi, dopo la rapina, scapparono. La colf, che fu trovata con i polsi legati, chiese aiuto dal balcone. Della banda facevano parte cinque persone, quattro uomini e una donna.
FRANCESCO LENZI – Francesco Lenzi era un gioielliere molto noto ad Axa e Casalpalocco, quartieri dell'entroterra di Ostia. Aveva due negozi, uno dei quali aperto pochi mesi prima di essere ucciso, al centro commerciale: ad aiutarlo nell’attività una delle due figlie. Era separato. Gli inquirenti, agli ordini dell’allora comandante del gruppo carabinieri di Ostia, colonnello Giuseppe Canio La Gala, avviarono immediatamente le indagini per fare luce su questo efferato delitto. I componenti furono via via rintracciati ed arrestati.
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