Axa – All’Axa permane il ‘problema rifiuti’. A segnalarlo, per l’ennesima volta nelle ultime settimane, è Maurizio Giandinoto, residente nonché delegato alla comunicazione per il cda del consorzio Axa. “Per qualche giorno sembrava che finalmente la dirigenza dell'Ama avesse capito che il Consorzio non scherzava affatto quando ipotizzava denunce per ‘omissione’ e che quindi si fosse dedicata alla pulizia del quartiere”, spiega Maurizio Giandinoto. “Ma purtroppo lo scetticismo di ‘qualcuno’, del sottoscritto per esempio, ha avuto conferma questo lunedì in quanto da venerdì e per l'intero week end è saltato il turno della raccolta porta-a-porta e di conseguenza la situazione dei rifiuti all'Axa è tornata tragica. Come sempre, del resto”.


“Questa mattina, alle 11.30, in via Eschilo, altezza del Centro commerciale Colombo, ai piedi dei cassonetti c'era di tutto: da un vecchio frigorifero ai cartoni al solito mucchio di rifiuti. Particolarmente maleodoranti, come se nei sacchi ci fossero scarti di pesce marcio. Un tanfo insopportabile che, insieme al caldo torrido, ha creato non pochi problemi ai poveri operai intenti a predisporre il marciapiede per poi realizzare proprio in quel punto il previsto passaggio pedonale rialzato”, prosegue. “La situazione”, sottolinea, “tuttavia, non era migliore alle spalle di via Eschilo, su via Senofane, dove (a detta di un dirigente territoriale dell'Ama, il riposizionamento dei cassonetti avrebbe dovuto risolvere il problema!) a pochi metri dalla vecchia postazione i cassonetti traboccavano e i soliti incivili cronici avevano buttato persino due materassi!”.



“Come Consorzio, visto che la raccolta dei rifiuti non è di nostra competenza, avevamo promesso di non occuparcene più, demandando ai consorziati il compito di inviare le proteste, possibilmente corredate da foto, a coloro che sono pagati per tenere pulita la città, ovvero l'Ama per la raccolta dei rifiuti e i vigili e l’ufficio d’igiene per il controllo e le sanzioni ai trasgressori. Ma di fronte agli scempi di oggi, a quei poveri "cristi" obbligati non solo a lavorare sotto il sole cocente per preparare il marciapiede per il passaggio pedonale rialzato, ma anche costretti a respirare il tanfo immondo proveniente dai rifiuti, beh, non ce l'abbiamo fatta a mantenere il punto. Certe schifezze”, ha concluso Maurizio Giandinoto, “vanno denunciate! Sempre!”.