Axa – All’Axa, ma anche in altri quartieri del municipio X, ci sarebbe ‘qualcuno’ con il ‘pollice killer’ che si diverte, per modo di dire, ovviamente, ad eliminare i pini. La denuncia è di Maurizio Giandinoto, consigliere dell’omonimo consorzio. “Succede all’Axa anche se la ‘cosa’, purtroppo, sembra ripetersi ovunque”, spiega il signor Giandinoto. “Più di qualche consorziato percorrendo via Pindaro si sarà infatti chiesto perché il pino che si è seccato sia stato soltanto potato, piuttosto che abbattuto completamente, e se aver lasciato lì il tronco, benché privo di rami, non rappresenti un pericolo per una caduta improvvisa, soprattutto nel caso, sempre più frequente, di piogge torrenziali accompagnate da forti venti. Ebbene”, prosegue, “innanzi tutto il consulente agrimensore del consorzio dopo un'attenta analisi ha accertato che quel tronco spoglio è ancora solido e non rischia quindi di cadere. La stessa indagine ha però messo in luce che difficilmente quel pino si sarebbe seccato se a decretarne la morte non fossero intervenuti fattori esterni. Cioè, in parole più semplici, se qualcuno cui dava fastidio non avesse deciso di "farlo fuori"”.


Ad avvalorare la tesi del dolo, secondo Maurizio Giandinoto, non solo il fatto che sarebbe il terzo albero a rinsecchire sullo stesso lato della strada, ma soprattutto la presenza di piccoli fori praticati con un trapano sul tronco, attraverso i quali potrebbero - lo accerteranno le analisi chimiche in corso - essere state iniettate sostanze dannose come diserbanti, benzina, gasolio o acqua salata. All'Axa, del resto, i precedenti non mancherebbero. In molti ricordano il pino rinsecchito in via Sofocle e il bellissimo abete vicino all'edicola di piazza Eschilo, entrambi probabilmente sottoposti allo stesso ‘trattamento’. “Per inciso”, sottolinea il nostro lettore, “il quartiere Axa, come quasi tutto il X Municipio, è sottoposto a vincolo ambientale-paesaggistico, per cui per ‘togliere di mezzo’ un albero bisogna non solo richiedere il permesso al Dipartimento ambiente e verde del Comune di Roma e alla Guardia Forestale, ma anche sobbarcarsi le spese per l'eventuale abbattimento, oltre a pagare una tassa di 200 euro. Sicuramente”, conclude, “questo è uno dei motivi, se non il principale, per cui alcuni molti preferiscono sbarazzarsi degli alberi che creano problemi siringandoli con sostanze nocive, facendoli seccare e lasciando poi l'incombenza di eliminarli prima che crollino o al Servizio giardini del Comune o ai vigili del fuoco”.