Axa - Villa e mega-ville in vendita. Ma la crisi incombe ed il mercato immobiliare soffre della congiuntura economica. Gli acquirenti sono pochi e non possono permettersi di investire centinaia di migliaia di euro per l’acquisto di una villa in un quartiere residenziale come l’Axa, nell’hinterland lidense.

 

 

Ed ecco allora l’escamotage. Ecco la “trovata”. Fiutato l’affare, società edilizie, anche piccole, comprano a prezzi di saldo le grandi e medie ville, le suddividono in più appartamenti per poi rivenderle a costi decisamente più accessibili. Ma che, moltiplicati rispetto al costo di acquisto, quadruplicano,  quando va male, l'investimento.

 

 

 

 Tutto bene, quindi? L'imprenditoria rimette in moto il mercato? Niente affatto. Il fenomeno della suddivisione interna degli immobili, e quindi della moltiplicazione degli abitanti, all'Axa sta assumendo proporzioni da paura. E le conseguenze sono preoccupanti. Solo a titolo di esempio, da una villa di 250 mq sono stati realizzati ben 8 appartamenti. Da una villa a schiera di 4 piani ben 4 appartamenti, uno per piano.

 

 

 

 

E così via, tanto che la popolazione da 9.000 residenti è cresciuta a circa 14.000. Ma i servizi, pensati per 9.000 persone, ovviamente non bastano più. Il sistema fognario va ampliato, il depuratore potenziato, la manutenzione stradale incrementata.

 

 

 

“Visto che però questi servizi sono privati, dal momento che Axa è un consorzio, come pure le strade, il depuratore, le fogne, il verde e l'illuminazione pubblica, la domanda è: chi paga?”, è l’interrogativo che si pone Maurizio Giandinoto, esponente del consiglio di amministrazione del Consorzio.

 

 

“O meglio, perché io, consorziato che non ha diviso la casa e che per ora sono ancora in maggioranza, mi devo accollare le spese di adeguamento dei servizi, tutt'altro che irrilevanti, anche per i nuovi arrivati, mentre le società edilizie si sono arricchite sulla mia pelle? Cosa si può fare per arginare il fenomeno?”. La “piaga” riguarda e preoccupa tutta Italia.