Roma - “Ci ritroviamo davanti all’ennesima mossa insensata del MIUR, che per quest’anno ha deciso come la consegna dei PRIN (Progetti Universitari d’Interesse Nazionale) debba avvenire esclusivamente in lingua inglese: uno standard espresso limpidamente all’interno dei bandi ministeriali, dove i vertici di tale organo paiono essersi dimenticati come in Italia la lingua ufficiale sia ancora l’italiano e non altre.

Ci uniamo allo sdegno dell’Accademia della Crusca per questa situazione, considerandola anche noi una trovata che nuovamente attenta alla conservazione della nostra lingua italiana e alla nostra cultura: solo nel nostro Paese si possono trovare vertici politici che tentano di sradicare le nostre radici culturali e tentano d’impartirci un’istruzione dove viene escluso l’insegnamento del nostro patrimonio artistico, come dimostrano le tristi uscite di qualche anno fa sull’abolizione della “Storia dell’Arte” nelle scuole o addirittura del Liceo Classico.

Azione Universitaria si pone da sempre a favore della ricerca accademica e soprattutto del piano d’internazionalizzazione all’interno delle nostre Università, proponendo idee conciliabili con la tutela della nostra cultura italiana. Vista l’importanza della lingua inglese sul piano internazionale e come lo studio di questa vada incentivato all’interno delle scuole o dei dipartimenti, riteniamo necessario il ritorno ai vecchi standard per la consegna dei PRIN: il vecchio metodo infatti consisteva nel deposito dei progetti nella lingua italiana e in una lingua straniera, dove veniva valutata come la più idonea la lingua inglese.

È paradossale come la Ministra Fedeli si faccia promotrice di politiche contro la nostra lingua, soprattutto quando il suo curriculum formativo risulta anomalo con la sua attuale carica istituzionale – un dato oggettivo e non politico - e in ogni sua dichiarazione pubblica tende a compiere gravi errori di grammatica italiana”. Così dichiarano in una nota i dirigenti di Azione Universitaria.