Bagnoletto –  Cosa manca a Bagnoletto perché sia un quartiere sicuro, vivibile, dove abitare sia piacevole? A parte i problemi di sicurezza idraulica e stradale, a parte la carenza di scuole e di luoghi d’incontro, a creare “disagio” sono la mancanza di impegno, di partecipazione e di solidarietà tra i cittadini.

 

 

 

 

Ne è convinto Alessandro Ieva, presidente del comitato di quartiere Bagnoletto, inviando un appassionato appello a tutti i cittadini.

 

 

Un esempio? I malcapitati residenti cui capita di avere l’acqua in casa si farebbero sentire solo ad allagamento avvenuto.  “Chi si lamenta delle buche e viene coinvolto ad aiutare a fare un monitoraggio delle strade, se ne frega”, spiega l’esponente del direttivo. Così chi si lamenta dei robivecchi che girano nel quartiere quando viene coinvolto per l’identificazione dei mezzi, se ne fotte! E se c’è da portare solidarietà in un altro quartiere, c’è sempre altro da fare! Se si chiede partecipazione alle assemblee o agli incontri, chi se ne importa! Insomma, tutti chiedono ma nessuno si occupa in prima persona del problema segnalato”.

 

 



“Potrei andare avanti ancora spiegando che se non cambiamo modo di pensare e agire resteremo sempre indietro, non cresceremo noi, non cresceranno i nostri figli, non crescerà il nostro quartiere, la nostra città, la regione, ma non crescerà questa Italia”, continua Alessandro Ieva.


 

 

“Viviamo sempre con l’idea che se il problema non è il mio non mi interessa, ma se ci colpisce direttamente ci inc…o come picchi. Viviamo nel mondo delle deleghe, deleghiamo sempre altri a risolvere i nostri problemi, ma quando ci decideremo a rimboccarci le maniche e a sporcarci le mani con la terra?”.

 

 


“A questo punto mi chiederete: ma chi te lo fa fare, nessuno ti ha obbligato a fare Comitato, vero? Se mi impegno lo faccio perché qui ci sono le mie radici ed è qui che voglio che i miei figli crescano, ma che crescano con i giusti esempi. Voglio farlo attraverso il Comitato, perché solo attraverso di esso abbiamo la forza per rapportarci con le Istituzioni. Voglio che i miei figli comprendano che solo attraverso l’impegno si possono raggiungere gli obiettivi, nulla è dovuto”, continua lo sfogo.

 

 

 


“Voglio camminare a testa alta nel quartiere e salutare le persone, cosciente che in ogni azione ho messo impegno, trasparenza e tempo. Voglio che il mio tempo speso per queste attività sia ripagato dalla crescita e dalla vivibilità di Bagnoletto e del territorio tutto”.

 

 


“Sono cosciente che questo mio sfogo mi porterà ad essere visto come un bacchettone rompic…i, ma francamente poco mi interessa, se riuscirò ad arrivare anche ad uno solo di voi risvegliando la sua voglia di migliorare il luogo in cui vive avrò raggiunto il mio obiettivo”, conclude.