Bagnoletto – I violenti temporali che si sono abbattuti sulla città di Roma e sul litorale ieri l’altro hanno messo a dura prova i quartieri a cosiddetto “rischio idrogeologico” del municipio XIII.

 

“Dopo quattro mesi di siccità tutti speravano che piovesse. Tutti, tranne gli abitanti di Bagnoletto e dell’entroterra”, dichiara Alessandro Ieva, presidente del comitato di quartiere Bagnoletto. “Al primo piovasco”, spiega, “alcune zone del quartiere sono di nuovo andate  sott’acqua, facendo riaffiorare nei residenti i sintomi dell’ombrofobia, la paura della pioggia. Canali o fogne, il risultato non cambia: scatta l’emergenza”.

 

Martedì 4 settembre, i canali non sono esondati ma hanno raggiunto i limiti della loro portata. In compenso la fogna di via Cremosano è “esplosa”, in via Albosaggia si è  verificata la fuoriuscita dei liquami dai tombini e via Botti è stata sommersa. “E’ sempre l’acqua, mista a liquami, che affiora e sommerge tutto!”, esclamano esasperati a Bagnoletto.

 

“Arriva dal cielo, dai canali e dalla rete fognante. Ma se ai “fasti meteorologici” non si può attribuire colpa, salvo il prevederli, a coloro che  debbono realizzare strumenti ed azioni volte a ridurre i disagi nel nostro quartiere, ormai trasformati in endemici drammi, certamente accolliamo tutte le responsabilità”, afferma Alessandro Ieva a nome dei residenti.

 

Il motivo? “Non aver fatto quello che avrebbero potuto e dovuto fare da oltre dieci anni.  Per averci illusi con promesse che, se non sapevano di non poter mantenere, comunque non sono ancora stati in grado di onorare”, risponde l’esponente del direttivo.

 
Che riferisce due esempi. Il 7 maggio scorso, in sede di commissione lavori pubblici del municipio XIII, con il presidente Marchesi e l’ing. Ranalletta, referente di Acea Ato2, fu concordato un urgente sopralluogo congiunto alla presenza del CdQ sulla condotta delle acque nere. “Sopralluogo che non è ancora stato effettuato”, sottolineano al comitato.

 

Inoltre, dal 2006 i lavori sul canale Bagnolo verrebbero sistematicamente prorogati. Il Consorzio di bonifica Tevere e Agro romano, attraverso il dirigente Matturro, ne aveva garantito l’avvio entro giugno, poi, attraverso una lettera, a luglio. Sono iniziati solo da pochi giorni.  Come il mal tempo, concludono con amarezza al direttivo. E come hanno potuto constatare domenica 2 settembre, nel corso di un sopralluogo organizzato dal CdQ.