Bagnoletto, il Tar del Lazio blocca l’installazione della mega antenna in via Carlazzo
Di Redazione il 20/12/2024
Le onde elettromagnetiche dell’impianto, a 30 metri dall’abitazione di un ragazzo gravemente malato, comprometterebbero il funzionamento del dispositivo salvavita del giovane. A gennaio la sentenza definitiva
Bagnoletto (Rm) – Prima vittoria dei cittadini di Bagnoletto contro l'installazione di una mega antenna di telefonia. Il presidente del Tar, Tribunale amministrativo regionale del Lazio, ha sospeso con un decreto l’installazione di un’antenna in via Carlazzo 11, nel quartiere di Bagnoletto, nell’entroterra del X Municipio, con la seguente motivazione “Sussiste il presupposto dell’estrema gravità e urgenza in relazione allo stato di salute del ricorrente”.
Per tutelare la salute del figlio, messa a rischio dall’installazione di 12 antenne, 24 ripetitori e 2 parabole ancorati su un palo alto 27 metri a soli 30 metri dalla propria abitazione, Michela C. si è affidata allo studiol egale degli avvocati Carlo Valenza e Mario Menghini.
Accanto ai genitori del ragazzo il sostegno e la battaglia del locale comitato di quartiere rappresentato dal presidente Marco Fagnani che hanno organizzato sit-in e manifestazioni.
“Le onde elettromagnetiche potrebbero interferire con il dispositivo salvavita del ragazzo portatore di defibrillatore endocavitario creando uno shock o non attivandosi”
“Insieme a mio marito, non ci fermeremo davanti a nulla per tutelare la vita di nostro figlio, già portatore di defibrillatore endocavitario, affetto da Sindrome di Brugada e con epilessia autoimmune” - dichiara Michela - “Le onde elettromagnetiche potrebbero interferire con il dispositivo salva vita e creare uno shock anomalo o non attivarsi in caso di necessità” - prosegue - “Per questo ci siamo rivolti agli avvocati Carlo Valenza e Mario Menghini per sostenere il ricorso al Tar Lazio contro il Comune di Roma, Inwit, Vodafone e Tim”.
Un passo indietro al 29 marzo 2024
Un passo indietro al 29 marzo 2024 quando era stato pubblicato sul sito del Municipio Roma X l’elenco degli interventi riguardanti le installazioni, traslochi e adeguamenti delle antenne di telefonia mobile nel Municipio Roma X. L’elenco riportava la nuova installazione della Stazione Radio Base in via Carlazzo 11, da parte della società Inwit per conto dei gestori di telefonia Tim e Vodafone. Il Municipio lidense aveva pubblicato l’informativa in ritardo di 39 giorni rispetto alla data di indizione della Conferenza di Servizi del Dipartimento Programmazione e attuazione Urbanistica del 20 febbraio 2024.
Il presidente del comitato di quartiere Bagnoletto Marco Fagnani
“Da quel momento, insieme ai cittadini e ai genitori del ragazzo portatore di defibrillatore endocavitario, ci siamo subito attivati presentando diffide con richiesta di sospensiva al Sindaco di Roma, al Dipartimento PAU, alla Inwit e alle compagnie telefoniche” – dichiara il Presidente del Comitato di Quartiere Bagnoletto Marco Fagnani. “Sono susseguiti accessi agli atti e commissioni municipali per chiarire la vicenda, fino a proporre tre siti alternativi nella zona industriale di Dragona, ma nessuna istruttoria è stata attivata da parte di Roma Capitale. Solo una timida letterina del Dipartimento PAU alla quale Inwit ha risposto con un supponente “no, grazie”! Addirittura, sono state ignorate dal Comune di Roma e Inwit le opposizioni con diffida da parte dei co-proprietari dell’immobile, che hanno impugnato il lascito testamentario e sono in attesa del parere del Tribunale adito” conclude Marco Fagnani.
In una prima fase il Dipartimento Pau esprime parere negativo alla realizzazione della Stazione Radio Base in via Carlazzo
La società Inwit S.p.A riteneva aver maturato il diritto di poter realizzare la Stazione Radio Base in via Carlazzo, trascorsi i termini entro i quali il Comune di Roma avrebbe dovuto esperire le procedure autorizzative. Principio giuridico del “silenzio assenso” in merito al quale, proprio il Dipartimento PAU, in una prima fase aveva addirittura espresso formale parere negativo.
Il presidente del Tar ha impedito l’attivazione dell’impianto: la discussione è fissata al prossimo 8 gennaio 2025
“Sull’eccezionalità del caso, abbiamo improntato il ricorso sui principi fondamentali che riguardano la violazione dell’Art. 32 della Costituzione, l’eccesso di potere per illogicità e irragionevolezza, il palese difetto di istruttoria e l’omessa valutazione di ubicazione alternative, chiedendo prioritariamente un provvedimento cautelare monocratico al Presidente del Tribunale. Con Decreto del 12 dicembre, in accoglimento dell’istanza sulla sussistenza del presupposto della estrema gravità e urgenza relativa allo stato di salute del ragazzo della famiglia dei ricorrenti, il Presidente ha inibito l’attivazione dell’impianto nelle more della discussione collegiale fissata all’8 gennaio 2025” afferma Carlo Valenza, avvocato della famiglia ricorrente.
Pertanto, per conoscere l’esito definitivo del giudizio di primo grado, è necessario aspettare che il tribunale si riunisca: questo avverrà il prossimo 8 gennaio quando sarà pronunciata la sentenza.
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