Fiumicino – Ancora una mattinata di caos all’aeroporto di Fiumicino. Lunghe file ai check in e bivacchi di centinaia di passeggeri al Leonardo da Vinci a causa di un black out che nella tarda mattinata ha creato problemi allo scalo romano. Continuano dunque i disagi provocati dall’incendio che ieri, mercoledì 29 luglio, è divampato nella pineta di Coccia di Morto a Focene, poco lontano dalla pista numero uno del Leonardo da Vinci. Sono 9 gli ettari di terreno andati in fiamme: pare certa la matrice dolosa anche perché i roghi sarebbero scoppiati in tre punti diversi. La Procura di Civitavecchia ha aperto un'inchiesta per il reato di incendio da parte di ignoti. 


A complicare la situazione una serie di black out a causa del surriscaldamento di una centralina elettrica. La seconda crisi elettrica si è verificata dopo mezzogiorno, mentre la prima, durata una quindicina di minuti, era stata risolta verso le 12. Ad andare in tilt i sistemi di smaltimento bagagli, ma la torre di controllo ha continuato ad operare. Aeroporti di Roma, la società che gestisce gli scali romani, ha comunicato in una nota che “dalle ore 12.10 è tornata la corrente elettrica in tutto lo scalo rendendolo di nuovo pienamente operativo. Il guasto, durato circa venti minuti, si è verificato a causa di un corto circuito presso una cabina di media tensione di Porto. Si sono registrati pochi disagi in quanto molte attività operative hanno continuato a funzionare anche durante il black out”.


A Fiumicino proseguono da ieri pomeriggio le indagini del Nucleo Investigativo Antincendio Boschivo del Corpo forestale dello Stato specializzato nelle indagini post-incendio e del Comando Provinciale di Roma. “Al momento sono in corso le complesse attività scientifiche di repertazione basate sull’applicazione del Metodo delle Evidenze Fisiche e si sta procedendo alla ricerca delle tracce lasciate da eventuali  acceleranti. I labili segni che gli incendi lasciano sul territorio devono essere letti e decodificati dai Reparti Specializzati e posti in relazione con le testimonianze, secondo le consuete procedure stabilite dai protocolli della Polizia Giudiziaria che deve riferire alla Magistratura. Circa l’esistenza di circostanze che possano condurre all’ipotesi dei tre luoghi di innesco, esse sono al momento al vaglio degli investigatori della Forestale”, rende noto il corpo forestale in una nota.  “Allo stato attuale il presidio, anche notturno, esercitato dalle pattuglie di controllo del territorio della Forestale  non rileva ulteriori riprese di fuochi, ma l’allerta é massima in ragione del potenziale pericolo che potrebbe scaturire dalle alte temperature di questo periodo e dal vento. In attesa della conclusione delle delicate attività scientifiche che potranno affermare con sicurezza la natura dell’innesco e le modalità di propagazione dell’incendio per risalire alle possibili ipotesi, fervono le attività di controllo e verifica da parte del personale specializzato del Nucleo Investigativo Antincendio Boschivo del Corpo forestale (NIAB) e dei presidi territoriali.  Quanto ipotizzato da articoli di stampa pubblicati questa mattina, relativi a possibili coinvolgimenti di operai forestali con contratto a termine, si precisa che nella Regione Lazio questa tipologia di lavoratori non esiste”, sottolinea la nota del corpo forestale.

        

 

 

“Gli incendi che da ieri stanno coinvolgendo le aree immediatamente limitrofe al sedime dell'aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci e che hanno aggredito la bellissima pineta di Coccia di Morto sono la dimostrazione drammatica della carenza di un piano di emergenza dal rischio incendi per le aree immediatamente limitrofe all'aeroporto", dichiara il leader nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, che aggiunge: "Tutti gli aeroporti devono avere un piano di rischio previsto dal codice della navigazione e dal regolamento Ue 139/2014 che preveda anche il monitoraggio delle aree limitrofe ai sedili aeroportuali. Com'è possibile che per il più grande aeroporto italiano, circondato da aree agricole e boschive, non sia stato previsto, tra l'altro in un periodo di grande caldo e siccità e quindi ad altissimo rischio incendi, anche dolosi, un monitoraggio costante delle aree limitrofe?".

"E' necessario che Aeroporti di Roma dia una spiegazione su questa grave lacuna - conclude Bonelli -. Comunque noi Verdi questa richiesta di spiegazioni l'abbiamo inoltrata alla procura di Civitavecchia affinché venga fatta al più presto piena luce".