Bambini dalla Bielorussia ospiti dell'ospedale Grassi e delle spiagge di Ostia (VIDEO)
Ostia - Quattordici bambini dalla Bielorussia alle spiagge di Ostia. Potranno ricevere cure mediche e intanto godersi mare e sabbia. È il progetto "Oltre la cura", organizzato dalla onlus Ceu, Centro Ecologia Umana, dall'ospedale Grassi e dall'Assobalneari.
L'iniziativa rientra in “Mai più Chernobyl”, progetto più ampio che prevede un soggiorno terapeutico di un mese sul litorale romano per i bambini dai 7 ai 12 anni provenienti dalle zone vicino il disastro nucleare. "Da quasi dieci anni portiamo in Italia i bambini di quelle zone -spiega Genesio Paolo, uno dei responsabili del Ceu – vengono qui anche per sottoporsi a esami medici gratuiti, ma anche per respirare un pò di aria pulita. Molti di loro non hanno nemmeno mai visto il mare: l'impatto iniziale è uno stupore incantato. Assobalneari ci ha offerto i propri spazi negli stabilimenti e i bambini si stanno già divertendo un mondo ad esplorare questo ambiente per loro nuovo".
I piccoli ospiti, tutti provenienti da zone vicine a Chernobyl, saranno sottoposti a diversi screening medici ma anche seguiti nel loro paese di origine. "Ci concentriamo sull'analisi delle eventuali patologie legate alla tiroide, – spiega il dottor Fabrizio Marra, respondabile insieme a Fabrizio Paolini, primario di pediatria delle cure dei bimbi – che spesso insorgono in soggetti residenti in aree ad alto tasso di radiazioni. Il nostro obiettivo però è quello di seguirli anche a casa loro, stiamo organizzando un viaggio in Bielorussia per portare lì la medicina italiana".
"Un bellissimo progetto – sottolinea il direttore sanitario dell'ospedale Grassi Rosalba Buttiglieri – che vede in prima linea medici preparati che offrono il loro lavoro gratuitamente come le apparecchiature lidensi. È la dimostrazione che la sanità laziale può ancora offrire molto".
Sant'Agostino aperto entro l'estate, è la promessa del commissario della Asl RomaD, Vitaliano De Salazar, intervenuto a portare il saluto ai medici, volontari e piccoli ospiti. "Stiamo facendo il possibile per metter mano alla difficile situazione dell'azienda, - spiega il dottor De Salazar – l'ex ospedale sul lungomare ne è un esempio. Come previsto dal progetto iniziale inoltre l'intenzione è quella di portarci i servizi dedicati alla donna e al bambino, aggiungendo magari quelli dedicati agli immigrati".
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