Bambini sottratti alle famiglie: la denuncia del Movimento Italia Garantista nel convegno in Provincia (VIDEO)
Roma - Giulia, Luigi, Federica, Marcel, Aurora. Tanti i bambini protagonisti del convegno promosso dal Movimento Italia Garantista. Bimbi che però nella sala Di Liegro della Provincia di Roma non c'erano. Perchè sottratti alle proprie mamme e ai propri papà. Genitori, arrivati nella Capitale da tutta Italia, per raccontare la propria drammatica storia. Padri e madri divisi da mesi o anni dai propri figli da servizi sociali, tribunali, periti e psicologi. Tutti intervenuti a Roma per denunciare che, qualcosa, nel sistema, proprio non va. Storie come quelle di Saverio Sarcina dalla Puglia, dei congiugi Camparini o di Elisa Magro. Dal convegno è uscito un documento, condiviso da tutte le associazioni e le famiglie presenti, in cui si chiede che la sottrazione di bambini debba avvenire solo sulla base di fatti gravi ed accertati, che le perizie degli assistenti sociali siano considerate solo come opinioni “di parte”, si chiede inoltre la parità di diritto tra accusa e difesa nei confronti dei Servizi Sociali e infine aiuti concreti alle famiglie in difficoltà economiche. E’ il dato fondamentale emerso nel corso del convegno “Sottrazione coatta dei minori alle famiglie getti”, svoltosi a Roma, palazzo Valentini, sala “Di Liegro” organizzato dal “Movimento Nazionale Italia Garantista”, al quale ha partecipato Rocco Bottiglione (Udc), v.presidente della Camera dei deputati, oltre ai parlamentari: Franco Cardiello (Pdl), Franco Laratta (Pd) e Domenico Scilipoti (Movimento di Responsabilità Nazionale), per la Provincia di Roma erano presenti: Pierpaolo Zaccai, presidente e fondatore del Movimento Italia Garantista ed il v.presidente del Consiglio provinciale Francesco Petrocchi. Pier Paolo Zaccai, presidente del Movimento Italia Garantista promotore del convegno, spiega: “Il convegno ha rappresentato un’occasione importante di ascolto e monitoraggio del problema che riguarda tutti e non solo gli addetti ai lavori, quanto cittadini, che per una serie incredibile di coincidenze possono restare a loro volta vittime di un sistema che in nome del sociale, inteso come servizio pubblico, rischia di cancellare diritti fondamentali. Per arginare questo fenomeno sono sorte in Italia decine di associazioni con l’obiettivo di denunciare, difendere e tutelare i diritti fondamentali della famiglia e della genitorialità che si sono confrontate nel corso del convegno per redigere, tutti assieme, un progetto comune che porteremo in Parlamento. Non a caso, infatti, tutti i parlamentari intervenuti hanno sottolineato di essere pronti a sostenere proposte o modifiche delle leggi o procedure attuali riguardanti l’argomento. Nessuna famiglia può dirsi al riparo dall’errore “scientifico” compiuto dallo psicologo, psichiatra e assistente sociale, che trae origine da perizie discutibili o sbagliate, provocate da informazioni casuali od incomplete. E’ necessario, pertanto, in primo luogo, procedere alla modifica dell’art. 403 del Codice Civile, inserendo un contradditorio medico-scientifico su quanto è stato scritto e rilevato dai Servizi Sociali”. Questi i punti fondamentali: A) la sottrazione di bambini alla propria famiglia deve avvenire solo sulla base di fatti gravi ed accertati o solo dopo l’acquisizione di prove oggettive attendibili; B) le perizie psicologiche-psichiatriche devono avere valore solo di opinioni “di parte”e non siano considerate un “accertamento della verità”, sul quale, poi i Tribunali dei Minori emettono la loro sentenza; C) le famiglie devono avere un diritto sostanziale di parità tra accusa e difesa e che eventuali relazioni negative degli assistenti sociali o psicologi scolastici possano essere contestate (modifica art. 403 C.C); D) la necessità accertare e verificare i fatti o le contestazioni prima che si possa procedere alla sottrazione dei bambini alla famiglia.
E) aiuti concreti alle famiglie in difficoltà economiche (80% dei casi di sottrazione dei minori), per sfratto, disoccupazione, licenziamento determinato dalla crisi economica, prevedendo l’erogazione di un contributo periodico od in un’unica soluzione a sostegno del reddito del capofamiglia, considerando, altresì, quale titolo di preferenza nelle graduatorie comunali per l’assegnazione di un alloggio popolare, la presenza di minori. I convenuti, infine, hanno rinnovato il pieno sostegno al progetto di legge del senatore Franco Cardiello circa la soppressione della sezione Civile del Tribunale dei Minori, assegnando al Tribunale ordinario eventuali dibattimenti concernenti minori.