Ostia - "E’ fuor di dubbio che la cultura, nell’accezione più generale , sia uno dei settori più duramente colpiti dall’epidemia di covid-19. Se la ripresa delle attività produttive è molto difficile, lo è ancor di più per chi si occupa di cultura e fa cultura, spesso con risorse pubbliche limitate e ancora più spesso con risorse proprie. Il Bando “Ostia da Mare 2020” poteva essere una risposta, seppur modesta, per riattivare tutte le associazioni culturali del territorio già pesantemente colpite dagli effetti della pandemia. E invece no. Come al solito un’Amministrazione che non vede, non sente e non parla, ha promosso un bando vergognoso che rappresenta un’autentica sberla alle realtà culturali del territorio". Lo dichiara in una nota Marco Possanzini, Segretario Sinistra Italiana X Municipio.

"Basta leggere il bando, difeso a spada tratta dall’Assessore de Nicolò, per rendersi conto di come il M5S ha deciso di calpestare in un sol colpo professionalità e intelligenze senza minimamente considerare che proprio in questa delicatissima fase, vista anche la limitatezza delle risorse a disposizione, il dialogo con i soggetti direttamente interessati è di vitale importanza. Eppure - spiega Possanzini - sarebbe bastato così poco: incontrarsi e discuterne. Sarebbe bastato organizzare una serie di incontri con tutte le realtà culturali del Municipio X per scrivere insieme il bando, per decidere insieme come destinare nel modo migliore e più attento le risorse a disposizione, circa 70 mila euro. E invece no".

"Una parte delle risorse sono state destinate per attrezzare un bando che ignora completamente i costi e le difficoltà che le singole realtà, chiamate a partecipare, devono sostenere e superare, mettendo anche un indecente timer agli spettacoli. L’Assessore de Nicolò, dopo il coro unanime di proteste sollevate dalle attività che avrebbero dovuto essere coinvolte, invece di promuovere l’annullamento del bando, estrae la spada e lo difende con argomentazioni che stentano a stare in piedi per quanto sono traballanti. L’imminente scadenza del bando e la volontà ferrea di non ritirarlo per ripresentarlo in altra veste lasciano poco spazio a soluzioni alternative. Non vorremmo - prosegue - che dopo il primo schiaffo ne arrivi un secondo spacciato per carezza. L’idea di portare in discussione un’intesa di risoluzione, al solito utilizzata in modalità “grillina” per mettere la mediatica pezza sulla ferita aperta, lascia l’amaro in bocca in quanto un documento assolutamente svuotato di concretezza, approvato tanto per dire che c’è una generica disponibilità a ragionare con gli operatori culturali del territorio e nulla di più, non è un’apertura concreta al dialogo ma è un’astuzia per uscire dall’angolo, un altro schiaffo ben assestato sul volto di operatori culturali, maestranze, artisti e quant’altro".

"C’è un problema di merito e di metodo che deve essere assolutamente affrontato perché pensare di “cinturare” le attività culturali, condizionarle, imponendo ritmi e modalità, favorendo quindi percorsi escludenti per molti ed esclusivi per qualcuno, significa utilizzare gli scarsi finanziamenti pubblici a disposizione per omologare le attività culturali alle volontà del potentato locale di turno. L’Assessore De Nicolò e tutta la Giunta Di Pillo, se veramente hanno a cuore le associazioni che fanno cultura diffusa su tutto il nostro territorio, utilizzino i restanti fondi a disposizione per programmare una serie di attività concertando con le associazioni stesse, decidendo quindi insieme, come e dove indirizzare questi fondi. Diamo significato alle parole partecipazione e trasparenza attraverso una modalità di relazione veramente inclusiva e orizzontale che chiami tutti i soggetti interessati a decidere collegialmente con le Istituzioni. Proviamo per una volta ad ascoltare. - conclude l'esponente politico - Presenteremo un documento in Municipio nella speranza che la Giunta Di Pillo ritorni sul sentiero dell’ascolto e del dialogo".