Ostia - Doveva essere un consiglio municipale infuocato e a giudicare dalle urla facilmente udibili attraverso la porta chiusa dell'aula Massimo Di Somma, lo è stato eccome. Solo che di bando per le spiagge in pratica non si è proprio parlato tra sospensioni e viavai di consiglieri. Un consiglio a vuoto insomma oltre che top secret.

Eppure le premesse per una discussione animata ma utile c'erano tutte, visto che si parlava della cessione delle ultime dieci spiagge libere di Ostia ai privati. E vista soprattutto la battaglia che il Partito democratico del XIII Municipio porta avanti contro il bando dal 18 gennaio scorso, quando i consiglieri occuparono l'aula per tre notti di seguito. "Il consiglio a porte chiuse è inconcepibile – sottolinea Marco Belmonte, consigliere Pd del Tredicesimo – perchè i cittadini avevano diritto di ascoltare come verranno svendute le ultime spiagge libere. Ma la nostra battaglia non si fermerà qui".

Nessuna limitazione della liberta o della democrazia, secondo Salvatore Colloca, capogruppo Pdl che sottolinea le ragioni che in capigruppo hanno spinto i consiglieri a decidere per l'assise a porte chiuse. "Il segretariato generale del Comune di Roma ci ha informato con una nota ufficiale che parlare di un bando ancora in corso, rischiava di sfociare in accuse di turbativa d'asta. Quindi abbiamo stabilito di secretare la riunione", spiega l'esponente Pdl. A parlare di consiglio scandaloso, è Paolo Orneli, consigliere Pd.

"In pratica il consiglio non c'è stato e in più era a porte chiuse, - tuona Orneli - evidentemente perchè qualcuno si vergogna dello scempio che si sta consumando e non voleva "testimoni" . Il documento presentato dal Pd non è stato neanche discusso a causa dell'ostruzionismo di alcuni consiglieri PdL e UdC. E ci è stato persino impedito di riconvocare il consiglio per domani" ha concluso il consigliere. La battaglia anti-bando ora rischia però di approdare nelle aule dei tribunali: esposti e ricorsi al Tar sono già partiti.