Dopo l’indagine sui tempi di attesa abbiamo voluto affrontare un altro tema delicato che coinvolge un ampia fetta di cittadini laziali e che riguarda il pagamento del Ticket sulle visite specialistiche. Lo dice in una nota il Dirigente Regionale Ugl Sanità Lazio Pietro Bardoscia. In premessa vorremmo ricordare che il Decreto n.42 del 17/11/2008, firmato dall’allora Commissario ad Acta Piero Marrazzo ha introdotto a partire dal 1 Gennaio 2009 delle quote fisse che i cittadini devono pagare per ogni impegnativa in aggiunta al ticket di 36,15 euro: 4 euro aggiuntivi per tutte le impegnative in cui vengono prescritte le visite specialistiche, esami di laboratorio e Radiografie; 5 euro aggiuntivi per le Fisioterapie e ben 15 euro per le Risonanze magnetiche e TAC. In particolare – prosegue il sindacalista - ci siamo soffermati sugli esami di laboratorio analisi visto che per questo tipo di esami il cittadino si presenta con più di una impegnativa, arrivando anche a 4 - 5 a seconda degli esami da effettuare e con la conseguenza di un esborso di denaro che per un cittadino con un reddito medio inizia a diventare difficile da sostenere ( es. 4 impegnative comportano un esborso di 144,6 euro di ticket + 16 euro di quota fissa per un totale di 160,6 € ). Su un campione di 100 persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni con reddito, fascia che rappresenta la maggioranza di coloro che sono obbligati a pagare il ticket ( escludendo quindi gli esenti Totali, gli esenti per invalidità Parziale, gli esenti per Età e Reddito, gli esenti per Stato Sociale e Reddito, Esenti per Gravidanza, esenti per altre Categorie e Esenti per Patologia ) ne è uscito un quadro preoccupante. Di questi 100, il 19% dichiara di eseguire periodicamente ( o quando occorre) gli esami ritenendo congruo e giusto pagare l’attuale prezzo del Ticket e la quota fissa; il 43% dichiara di eseguire gli esami quando si rende necessario ma si lamenta del costo eccessivo del ticket e ritiene ingiusta la quota fissa; il 23% dichiara di rinviare gli esami ai soli casi urgenti,evitando dei controlli periodici, perché ritengono il ticket e la quota fissa un costo davvero eccessivo; il 15% non effettua nessun esame neanche se necessari perché non possono permetterselo. Soddisfazione per l’ indagine portata avanti da Bardoscia è stata espressa anche dal Segretario Provinciale Ugl Sanità di Roma Antonio Cuozzo “perchè dimostra quanto la Ugl Sanità sia vicino ai lavoratori e ai cittadini del Lazio sulle vere problematiche quotidiane, ma si rimane colpiti soprattutto per l’alta percentuale emersa, 23% e 19% , delle persone con difficoltà a curarsi o ad effettuare dei controlli , e anche se ci rendiamo conto che l’indagine è stata condotta su un campione di cittadini  limitato, non possiamo non essere amareggiati del fatto che ancora oggi nel Lazio ci siano cittadini che non possono curarsi come desiderano, o non possono farlo affatto, a causa degli alti costi degli esami”.