Barriere, ‘tour in carrozzina’ con Claudio ed i candidati sindaco
L’APPUNTAMENTO – All’appuntamento, fissato per le 10 di oggi, sabato 23 aprile, alla stazione Termini per la ‘maratona in metro’, come l’ha definita con un pizzico di ironia Claudio Palmulli, non nuovo ad iniziative di solidarietà e di sensibilizzazione nei confronti di quanti vivono situazioni di disagio, si sono presentati i candidati a sindaco Virginia Raggi per il Movimento 5 Stelle, Guido Bertolaso per il centro-destra e Michel Emi Maritato per l’associazione AssoTutela, Isabella, una giovane atleta disabile a seguito di un incidente, i giornalisti e, naturalmente, Simone Carabella, amico fraterno di Claudio. Di lui, dice: “Simone, oltre al sostegno morale è anche il mio sostegno fisico”. Insieme hanno macinato chilometri, hanno ‘perlustrato’ Roma segnalando e denunciando la presenza di barriere ed ostacoli, con Simone che ha preso in braccio Claudio e la carrozzina per usufruire della scala mobile.
ROMA OFF LIMITS – “Inutile dire che Roma non è a misura di disabile né, tanto meno, che i mezzi pubblici di una delle città più visitate del mondo lo siano”, ha detto Claudio, dopo il ‘tour’ effettuato in metro da Termini fino alla stazione di piazzale Flaminio. Oggi abbiamo voluto dimostrare che se una persona in carrozzina vuole uscire per ‘fare due passi’ in centro non lo può fare, a meno che non chiami un taxi e si faccia accompagnare, naturalmente pagando delle cifre molto alte. L’alternativa? Restare ‘prigioniero’ in casa. Su 28 stazioni solo 11 risultano accessibili a quanto si trovano, temporaneamente o permanentemente, su una sedia a rotelle”, spiega.
LA GHETTIZZAZIONE – “Si parla molto di integrazione, di ghettizzazione e di marginalità… Purtroppo io, da disabile, mi ritrovo in tutte e tre le categorie”, afferma Claudio. “Oggi, però, in questo periodo storico è tempo di alzare la testa e di dire ‘io voglio vivere come gli altri!’. Adesso sono un cittadino di serie B, ma non per mia scelta: la vita mi ha reso ‘diverso’ ma non di serie B, a questo ci hanno pensato anni di mala politica e di cattiva gestione. Manca una cultura, mancano interventi, manca quello che altrove, in altre città europee, per esempio, è la norma. E’ un diritto garantito a tutti i cittadini, abili e non abili, di muoversi per la città, di utilizzare bus e metro, di andare nei negozi, al cinema e nei ristoranti”, continua Claudio, che porta avanti questa battaglia, termine forse abusato ma in questo caso pieno di significato, non soltanto per se stesso, ma per tutti. “Potrebbe capitare a chiunque di trovarsi su una carrozzina… E allora?”.
I CITTADINI DISABILI – In Italia, secondo le ultime stime, sono 4 milioni i cittadini a ridotta mobilità che si muovono in carrozzina. Sono però moltissime le barriere presenti: marciapiedi, esercizi pubblici e bagni inaccessibili, mezzi pubblici off limits. I piani di eliminazione delle barriere da parte delle amministrazioni comunali a volte non vengono portati a termine con la conseguenza che le città diventano luoghi impraticabili per i disabili ma anche per le mamme con i bambini in carrozzina.
BUONI TAXI – “Un esempio di cattiva gestione? A Flaminio ci sono i montacarichi ma sono fermi da mesi perché non sarebbe stato effettuato il collaudo: non si tratta forse di uno spreco di denaro pubblico che paghiamo noi cittadini?”, domanda il giovane che in più di una occasione, insieme all’amico Simone Carabella, non ha potuto utilizzare i bagni pubblici, ‘inspiegabilmente chiusi’, e affrontare tanti altri disagi che metterebbero a dura prova la pazienza e la capacità di sopportazione di chiunque. Claudio lancia una richiesta al comune di Roma: buoni taxi per i cittadini disabili fino a quando bus, metro, treni e stazioni non saranno accessibili.
LA DELUSIONE – Claudio Palmulli aveva inviato l’invito a tutti i candidati a sindaco, alcuni dei quali avevano confermato la loro presenza, mentre altri non avrebbero risposto, né per declinare né poi per scusarsi dell’assenza. “Oggi aspettavo anche gli altri, oltre a Raggi, Bertolaso e Maritato, che ringrazio per essere intervenuti, ma non si sono fatti vedere: magari la prossima volta farò loro scrivere da papa Francesco o da Obama così forse sarò degno della loro attenzione. In ogni caso, fa riflettere, e molto, la loro assenza”.
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