"Oggi non sappiamo se c'è un futuro per il Teatro del Lido, nonostante le dichiarazioni susseguitesi nel corso dell'ultimo anno".  Così esordisce la dichiarazione del Comitato direttivo Ass. ne di associazioni Le Sirene. Il Presidente Vizzani non è in grado di rivelare se e quando il Teatro del Lido riaprirà, se e quando verranno riassunti i 5 ex lavoratori a spasso da 20 mesi e in fase di mobilitazione permanente. Ora sorgono dubbi spontaneamente! Di chi sono le responsabilità? Il Sindaco Alemanno è il primo responsabile in quanto 'proprietario' dell'edificio del Teatro del Lido e socio di maggioranza nel Teatro di Roma.Questo ha un direttore responsabile nella figura del Dott. O. Forlenza che ha il dovere di esplicitare se intende riassumere i lavoratori e di spiegare quali eventuali problematiche tecniche sono di impedimento alla riapertura. Al Sindaco Alemanno e al Presidente del Teatro di Roma, Forlenza, il Comitato direttivo di associazioni Le Sirene, rivolge dunque questa precisa domanda che non è più eludibile. Questa risposta è dovuta alle decine di migliaia di cittadini che hanno abitato lo spazio di via delle Sirene per 5 anni consecutivi. In base a questa risposta la cittadinanza, le associazioni, gli artisti, i lavoratori potranno trarre tutte le dovute conseguenze. "Percio' -  conclude il Comitato direttivo Ass. ne di associazioni Le Sirene - sollecitiamo il pres. Vizzani a impegnare il sindaco Alemanno a rispondere pubblicamente al nostro quesito".

Sui motivi reali della chiusura del Teatro del Lido nel giugno del 2008 e su quelli della sua mancata riapertura in questi mesi sono stati in molti ad interrogarsi senza trovare una giustificazione palusibile che non sia riconducibile a pregiudiziali di tipo idelogico verso la passata amministrazione e gestione. Il Teatro del Lido ha ospitato nei mesi invernali dei passati anni alcuni tra i più grandi artisti nazionali ed internazionali, anche grazie ad un modello di gestione partecipato con le associazioni del territorio, che garantivano al Teatro l'implementazione di una politica attenta alle esigenze di consumo culturale e di aggiornamento dei cittadini di tutte le età, con una accessibilità economica che non aveva pari esempi in tutta Italia. Al Teatro del Lido storicamente afferivano esperienze e pratiche culturali provenienti dal mondo delle scuole, del terzo settore, della terza età, del mondo delle diverse abilità, dei giovani a rischio, e fino all'universo della migrazione. A questa dimensione sociale ed inclusiva venivano affiancati i grandi autori e artisti dal mondo, per offrire un calendario di attività di grande spessore e accessibilità sia economica che culturale.

Filippo Di Giorgio