Blitz a Capocotta e sigilli al Mediterranea, Legambiente: “Fiducia nella magistratura”
IL MEDITERRANEA – “In attesa che si faccia chiarezza sull’intera vicenda, Legambiente sottolinea come in questi anni il lavoro e la tutela della duna e della biodiversità, il recupero naturalistico, la fruizione sostenibile e l’educazione ambientale portati avanti dal Mediterranea abbiano permesso di valorizzare lo straordinario patrimonio naturalistico dell’area, garantendo a tutti la fruizione della spiaggia e permettendo, tra l’altro, anche il recupero sociale dell’area rendendola più vivibile e fruibile”, dichiara in una nota Legambiente.
LA COOPERATIVA - Legambiente “ricorda che alla fine degli anni Novanta la zona in questione versava in un pessimo stato di degrado con parcheggi abusivi che interessavano anche le dune. Grazie alle attività di presidio e pulizia ad opera di associazioni e cittadini e all’impegno della cooperativa Mediterranea che gestisce il chiosco, l’area dunale ha registrato notevoli segni di miglioramento a partire dalla vegetazione che è tornata ad essere più rigogliosa di prima. Per questo”, prosegue, “Legambiente chiede trasparenza e chiarezza sull’intera vicenda e finalmente certezze sulla gestione del lido romano, per cui tutte le assegnazioni debbano procedere attraverso gare trasparenti per l'assegnazione delle concessioni che premino le gestioni virtuose”.
IL CIRCOLO LEGAMBIENTE -“ Contro questo degrado il circolo locale di Legambiente, che ha sede presso il chiosco del Mediterranea (Legambiente precisa che non gestisce né partecipa al chiosco), si è sempre battuto impegnandosi in questi anni per la tutela del litorale libero dal cemento, per la spinta a modelli virtuosi della spiaggia e nella denuncia del devastante “lungomuro” di Ostia che impedisce non solo la visione ma persino l’accesso al mare”, conclude la nota.
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