Blitz a Capocotta, sequestrati 5 chioschi abusivi sulle spiagge libere
I CHIOSCHI – Ad essere sequestrati nel corso dell’operazione ‘Dune’ sono stati i noti chioschi Dar Zagaja, Mediterranea, già circolo di Legambiente, Porto di Enea, Oasi naturista e Mecs Village, tra i chilometri 8 e 10 della Litoranea. Ad intervenire sono stati gli uomini del X Gruppo Mare Ufficio di Pg Edilizia che hanno rilevato una serie di gravi illeciti in materia di abusivismo edilizio in un’area riconosciuta di pregio ambientale. Impegnati nell’operazione ‘Dune’ una ventina di vigili. “Praticamente la sede di via Capo delle Armi questa mattina era vuota”, commenta un agente: “l'attività è ancora in corso".
IL SEQUESTRO – Il sequestro è stato disposto dal commissario prefettizio del X municipio, Domenico Vulpiani, in accordo con la Procura di Roma. Il senatore Pd Stefano Esposito, appresa la notizia, ha espresso apprezzamento per il "lavoro serio sul lungomare della vergogna”. A dare l’input ai controlli sugli stabilimenti di Ostia era stato l’ex assessore capitolino alla legalità e delegato del litorale del sindaco Ignazio Marino.
SETTIMO CIELO - Il 28 gennaio scorso la capitaneria di porto di Fiumicino sequestrò quattro costruzioni di 200 metri quadrati, ritrovando oltre mille sacchetti contenenti calcinacci e materiali ferrosi, su un’area demaniale di 2.500 metri quadri sulla spiaggia all’interno del chiosco Settimo cielo, la frequentata spiaggia attrezzata al chilometro 8,700 della Litoranea.
LA CONVENZIONE - Le sei spiagge libere di Capocotta sono da mesi nell’occhio del ciclone in quanto il 31 maggio 2015 è scaduto l'ultimo anno di proroga dell'affidamento della gestione dell'arenile, assegnata nel 2000. In vista della scadenza il comune di Roma avrebbe dovuto predisporre una gara per individuare nuovi affidatari senza interrompere il servizio di pulizia, sorveglianza delle strutture e vigilanza sulle dune e salvamento in mare ma il bando non è ancora arrivato.
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