Bombardamento San Lorenzo, ricordati il generale Hazon e il colonnello Barengo
ROMA – Questa mattina a Roma, a Piazzale del Verano, alla presenza del Comandante della Legione Carabinieri di Roma, Generale di Divisione Angelo Agovino, si è svolta una cerimonia commemorativa in ricordo del Generale Azolino Hazon, Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri e del Colonnello Ulderico Barengo, Capo di Stato Maggiore dell’Arma, vittime il 19 luglio del 1943, nel quartiere San Lorenzo della Capitale, dell’esplosione di una bomba. Dopo gli onori militari, il Dottor Paolo Masini, Assessore Comunale alla Scuola, Università, Politiche della Memoria, Sport, Qualità della vita e partecipazione attiva dei cittadini, a nome del Sindaco e della Città di Roma, ha deposto una corona d’alloro presso la lapide che ricorda il sacrificio degli ufficiali caduti.
Nota biografica e motivazione oonorificenza:
Al Generale Azolino Hazon nato a Torino il 20 luglio del 1883 è intitolata la caserma che ospita la sede del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, fu nominato Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri il 23 febbraio 1943.
Erano le 11.40 del 19 luglio 1943. Da poco era cessato il primo terrificante attacco aereo degli Alleati contro la città di Roma. La zona più colpita era stata quella dello scalo ferroviario di San Lorenzo. Il Comandante Generale dell'Arma, Azolino Hazon e il suo Capo di Stato Maggiore, Colonnello Ulderico Barengo, uscirono in macchina per accorrere a San Lorenzo e organizzare i soccorsi. A bordo dell'auto di servizio, lanciata a tutta velocità lungo il viale Regina Margherita, i due uomini avevano appena raggiunto la Città Universitaria, quando una pioggia di ordigni cominciò a riversarsi sulla zona. Una bomba esplose vicino all'auto con a bordo il Generale Hazon e il Colonnello Barengo, che perirono all'istante.
Alla loro Memoria venne poi concessa la Medaglia d'Argento al Valor Militare con la seguente motivazione:
"Mentre accorrevano sui luoghi maggiormente colpiti per recarvi il contributo della loro presenza animatrice a riaffermare la tradizionale dedizione dell'Arma dei Carabinieri a favore della comunità, erano qui travolti dall'esplosione di ordigno aereo, sacrificando la nobile esistenza e fondendo generosamente il sangue con quello delle innocenti vittime cittadine nel glorioso martirio che indicò alla Nazione la via della libertà e della democrazia".
Un po’ di storia… 72 anni fa il giorno del bombardamento
San Lorenzo fu il quartiere più colpito dal primo bombardamento degli Alleati mai effettuato su Roma, insieme al Tiburtino, al Prenestino, al Casilino, al Labicano, al Tuscolano e al Nomentano. Le 4.000 bombe (circa 1.060 tonnellate) sganciate sulla città provocarono circa 3.000 morti e 11.000 feriti, di cui 1.500 morti e 4.000 feriti nel solo quartiere di San Lorenzo. Al termine del bombardamento papa Pio XII si recò a visitare le zone colpite, benedicendo le vittime sul Piazzale del Verano. Anche l’allora principessa Maria Josè di Savoia fu l’unica della casa regnante a recarsi sul luogo della tragedia: nessun altro, né il re Vittorio Emanuele III, né la regina Margherita o il marito, il principe Umberto, si recarono tra le macerie, in mezzo alla popolazione.
Il 14 agosto 1943 il Governo Badoglio dichiarò ‘Roma città aperta’ e il suo Ministro degli Esteri Raffaele Guariglia, con l'aiuto della Santa Sede e del canale diplomatico dei paesi neutrali Svizzera e Portogallo, comunicò ai governi di Londra e Washington la nota ufficiale che conteneva tale dichiarazione. Il Comando Supremo italiano ordinò immediatamente alle batterie antiaeree della zona di Roma di non reagire in caso di passaggio degli aerei nemici sulla città, comandò poi lo spostamento di sede dei comandi italiani e tedeschi e delle rispettive truppe, si impegnò a trasferire le infrastrutture militari e le fabbriche di armi e munizioni, e a non utilizzare il nodo ferroviario romano per scopi militari, di smistamento, di carico o scarico, e di deposito. Ciò non impedì a Roma di venire bombardata dagli Alleati altre 51 volte sino al 4 giugno del 1944, giorno della sua liberazione.
Al bombardamento del 19 luglio il cantautore romano Francesco De Gregori ha dedicato il brano musicale San Lorenzo, contenuto nell'lp Titanic («Cadevano le bombe come neve/ il 19 luglio a San Lorenzo»). Alcuni superstiti del bombardamento compaiono nel film-documentario Roma sotto le bombe dell'autore romano Pino Nazio, proiettato nel 2003 a piazzale Tiburtino in occasione del 60º anniversario della tragedia.
Tags: entroterra