Maccarese – Una violenta deflagrazione ha completamente distrutto il palazzo che ospitava l’ufficio postale al civico 1059 di via della Muratella, a Maccarese. In aria non solo i locali della posta, che si trovavano al piano terra, danneggiati infatti anche cinque appartamenti occupati da altrettante famiglie. Lo stabile è stato interamente sventrato anche se fortunatamente non vi sono feriti. La detonazione è avvenuta alle 2.50 di questa notte. Qualcuno parla di una bomba fatta esplodere ma a causare la deflagrazione dovrebbero  essere stati dei ladri, forse alle prime armi, che avrebbero messo a segno un tentativo di furto ai danni del bancomat dell’ufficio postale. Sarebbe stata rinvenuta nei pressi una tanica con del liquido infiammabile. I presunti ladri non sarebbero però riusciti a portare via denaro. Inagibili le abitazioni dopo lo scoppio. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per spegnere l’incendio e i carabinieri, che indagano sulla vicenda. Ieri notte era invece esplosa una bombola del gas in un’abitazione di Passo della Sentinella, alla foce del Tevere, a Fiumicino. La polizia aveva messo in salvo una donna di 50 anni ed il figlio di 17 anni, ricoverati in seguito all’ospedale Sant’Eugenio di Roma.
 

“La bomba che oggi ha devastato l’ufficio postale di Maccarese è il segnale che la criminalità, purtroppo, non smette di buttare l’occhio su Fiumicino. Il problema esiste, non si può più far finta di nulla. Il nord del Comune è sguarnito. I pochi agenti che ci sono e le associazioni di volontariato che operano sul territorio non possono essere lasciate in balìa di loro stesse. Serve un intervento deciso e pensante del Prefetto di Roma. Serve un potenziamento delle forze dell’ordine. È assurdo che uno dei Comuni più estesi d’Italia, un territorio più grande di Milano tanto per intenderci, sia lasciato nelle mani di un manipolo di eroi, perché tali sono, che quotidianamente fanno i salti mortali per garantire la sicurezza su questo Comune. Furti, rapine, scippi: si vive nel terrore. Ci si barda dentro casa, si installano allarmi, grate, sistemi di sicurezza. Questa non è vita. L’unico rimedio possibile è un potenziamento delle forze dell’ordine”, ha dichiarato Emilio Erriu, vicepresidente dell’associazione Crescere Insieme


Il comune di Fiumicino sta già assistendo attraverso i servizi sociali due famiglie, una indiana e l'altra rumena, che vivevano negli appartamenti distrutti sopra la posta. Queste persone sono state costrette a lasciare la abitazioni mentre le abitazioni sono state sigillate dai carabinieri di Fregene. “Nella notte – afferma il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino che stamattina si è recato sul posto insieme a Polizia Locale e Protezione Civile - si è sfiorata la tragedia. Ormai è un continuo che si ripete. Prima l’episodio di Testa di Lepre, con l’incendio doloso in un deposito, un avviso molto serio. Poi la distruzione completa di un chiosco bar, a Maccarese, vicino la scuola Marchiafava. E, adesso, questa esplosione agli uffici postali. Un mese fa ho visto il Prefetto e gli ho detto che siamo in un territorio esposto perché ha 24 chilometri di costa, 6mila barche, i porti, l’aeroporto. Siamo ormai la terza città del Lazio con 80mila persone, la seconda in termini di estensione. Ora se qualcuno pensa che noi possiamo controllare questo territorio con due o tre caserme, con pochissimi uomini, si sbaglia di grosso. Anzi, va fatto un encomio a tutte le forze dell'ordine che pur in numero esiguo fanno il possibile per garantire la sicurezza, ai carabinieri di Fregene, che stanotte sono intervenuti subito e hanno fatto un grande lavoro. Ma qui il tema è ben più ampio. I presidi vanno rafforzati e riorganizzati sotto tutti gli aspetti. Mi chiedo cosa sarebbe accaduto se fosse andata a fuoco un’intera palazzina. Dalle testimonianze che ho raccolto stamattina sembra che i vigili del fuoco abbiano impiegato circa un'ora per venire qui, dopo tre telefonate. Non c’è un presidio dei vigili del fuoco a Fiumicino. Tempo fa ho avuto una lunga discussione con il comandante provinciale dei vigili del fuoco per sollevare il problema. Non so come definire la risposta che mi ha dato. Mi ha detto che lui non poteva decidere nulla ma che l’unico a potersi muovere era il Ministro degli Interni. Francamente, che un Comune come Fiumicino sia un luogo dove i presidi vanno riorganizzati sotto tanti aspetti mi pare fuori discussione. Mi auguro, così come d’intesa con il Prefetto, che ci sia al più presto la convocazione del Comitato per la Sicurezza e l’Ordine pubblico in modo che tutti i soggetti interessati possano assumere le decisioni più adeguate e in tempi rapidi".