Ostia -  Ostia, l’entroterra del municipio X e la Capitale sono stati investiti nel pomeriggio da una violenta ‘bomba d’acqua’ che tra i suoi effetti immediati ha avuto quello di bloccare centinaia di automobilisti che in quel momento si trovavano sul Grande raccordo anulare, dove si è formata una gigantesca pozza d’acqua. Si sono registrati allagamenti e cadute di alberi e sono stati numerosi gli interventi della protezione civile, dei vigili del fuoco e della Polizia locale.  Mentre la seconda domenica di giugno ha lasciato spiagge e stabilimenti balneari irrimediabilmente deserti, a causa del nubifragio cinque voli della Ryanair in arrivo a Ciampino sono stati dirottati per sicurezza e per la bassa visibilità negli aeroporti di Fiumicino e Pescara. Al Leonardo da Vinci sono quindi atterrati quattro voli della Ryanair provenienti da Ibiza, Salonicco, Barcellona e Corfù mentre nello scalo della città abruzzese è stato dirottato un volo in arrivo da Billund, in Danimarca.


L’allerta meteo, annunciata già nei giorni scorsi, resta alta anche per domani, come hanno comunicato la Regione Lazio e il Campidoglio. E' dovuta, a quanto si apprende, al contrasto tra aria fresca in quota e la massa d'aria calda ed umida nei bassi strati che continua a mantenere sull’Italia condizioni di instabilità, con temporali anche di forte intensità.


 Durissimo il Codacons sulla situazione drammatica che si è verificata: “Chi attribuisce i disagi e gli allagamenti al maltempo non ha la più pallida idea di cosa si stia parlando”, afferma il Presidente Carlo Rienzi: “la forte pioggia, infatti, era prevista da giorni, e altrettanto prevedibili erano le conseguenze sui trasporti e sulla circolazione, visti i precedenti e i problemi registrati in città in caso di temporali. Proprio l’esperienza passata avrebbe dovuto portare ad interventi mirati per evitare il blocco della capitale e i disagi agli utenti, ma ancora una volta una pioggia più intensa del normale ha mandato Roma in tilt. I disagi più pesanti li hanno patiti gli automobilisti rimasti bloccati sul raccordo o intrappolati in code chilometriche per uscire su arterie alternative: l’Anas deve rispondere di ciò che si è verificato oggi sul Gra, e in tal senso adotteremo tutte le misure necessarie per verificare le responsabilità dell’azienda”.

 

Il Campidoglio ha comunicato di aver “effettuato numerosi interventi e altri in corso, soprattutto per allagamenti e alberi e rami caduti a seguito delle forti piogge che si stanno abbattendo sulla Capitale. Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, sta coordinando direttamente le operazioni e la Protezione civile sta lavorando con grande tempestività ed efficienza sulle criticità emerse soprattutto nella zona sud-est della città, nonostante i rallentamenti alla circolazione”. “Circa trenta interventi di messa in sicurezza delle alberature si sono resi necessari, in particolare nel III Municipio e in parte del II, da parte di squadre della Protezione Civile, di volontari e del servizio giardini. Una ventina gli allagamenti su cui si sta intervenendo, tra cui quello che ha interessato via Ardeatina, dove mezzi della Protezione Civile e del Simu sono inoltre al lavoro per liberare la strada da una frana che ha causato problemi alla circolazione sul Gra. Già concluso l'intervento di disostruzione con canal jet a via Panama, mentre sono in corso operazioni per liberare tombini in viale Regina Margherita e in via di Casal Selce.  La situazione è sotto monitoraggio costante”, ha informato la nota.

 Anche la Protezione civile regionale, in collaborazione con vigili del fuoco e carabinieri, è intervenuta a seguito delle forti piogge cadute in tutto il Lazio. “Decine di squadre hanno lavorato per affrontare l’emergenza maltempo, in particolare gli interventi più rilevanti, a causa di allagamenti di strade, abitazioni e rimozione di rami dalle sedi stradali si sono avuti a Roma nelle zone di Morena, Anagnina, piazza Bologna, Monte Sacro, Prati Fiscali e via della Bufalotta. Ulteriori allagamenti hanno creato fortissimi disagi nel sottopasso in via Appia a Ciampino, a Santa Maria delle Mole (Rm), a Ceprano (Fr), a Magliano Sabina (Ri), e a Montalto di Castro (Vt) in località Poggio delle Agavi. Una frana, in via Norbana a Norma in provincia di Latina, ha visto infine impegnati insieme Protezione civile regionale, Vigili del Fuoco e Carabinieri”, ha comunicato la Regione Lazio.

 

Ma ecco la nota polemica di Stefano Giannini, segretario del Sulpl – Sindacato unitario lavoratori polizia locale: “Oggi oltre 40  interventi per incidenti stradali ed alberi caduti come quello enorme, con quasi un metro di diametro del tronco, caduto in viale Manzoni su un’auto in transito mentre avevamo le pattuglie impegnate per la giornata di mare a Ostia quando invece era previsto da giorni  il maltempo. Questo lo stato di abbandono della Polizia locale di Roma lasciata a se stessa dal sindaco Marino come se i suoi appartenenti fossero dei naufraghi  senza mezzi adatti ad affrontare le strade allagate e solo con pantaloni di tela e mocassini come barriera contro l'acqua. Domattina molti di noi si troveranno a combattere con malanni vari  grazie all'inerzia dell'amministrazione che non protegge adeguatamente i propri poliziotti locali mettendoli a piantonare per ore sotto la pioggia tutte le situazioni di pericolo in attesa e nella speranza  dell'intervento di qualcuno". Quando il sindaco parlerà ancora di indennità a pioggia si ricordi di giornate come queste”, conclude Giannini, “quando per 45 euro  la Polizia Locale è usata come fosse un  asciugatutto”.

 

Angelo Bonelli, leader dei Verdi commenta: “Ormai è evidente, ed ogni pioggia lo dimostra, che la priorità dell’Italia è quella di investire risorse sulla lotta al dissesto idrogeologico, che è l’unica opera utile veramente indispensabile per il nostro Paese. Oggi Roma è in ginocchio con scene apocalittiche. Ogni mese siamo di fronte a tragedie con pezzi d’Italia che franano o affogano sotto le bombe d’acqua: cos’altro deve succedere prima che si decida d’investire con forza per affrontare il dissesto idrogeologico con un piano straordinario per la messa in sicurezza delle aree a rischio?”, prosegue. “I danni provocati da frane e alluvioni sono il risultato di incuria, della cementificazione e di tagli di fondi irresponsabili per la difesa del suolo. I cattivi amministratori e una pessima politica con piani urbanistici ed edilizi che hanno alterato il reticolo idrografico e consentito la cementificazione sono stati stata complici di un disastro di stato che negli ultimi 60 anni è costata più di 3.500 vittime e oltre 55 miliardi di euro di danni". "Da anni chiediamo un Piano straordinario per la difesa del suolo e la messa in sicurezza del territorio; un piano che preveda misure di adattamento e contrasto ai cambiamento climatici in atto.  Invece di continuare con le megaopere che sono diventate centrali di corruzione come dimostrano il Mose e l’Expo si programmino interventi che servono davvero al Paese - conclude Bonelli -. Un piano che imponga il rispetto rigoroso del territorio prevedendo uno stop al consumo del suolo (con una legge) in un Paese dove si consumano 480-500 chilometri quadrati di territorio ogni anno e che destini subito le risorse previste per l’acquisto degli F-35 15 miliardi di euro alla difesa del suolo con decine di migliaia di piccoli cantieri per affrontare le 500 mila frane dei 6600 comuni a rischio".

"Dopo la giornata di oggi il Sindaco Marino dovrebbe   dimettersi per manifesta incapacità. Un anno fa garantiva che era  pronto un piano per evitare che Roma rimanesse in ginocchio per un  acquazzone: i soldi sono stati spesi e l'anno è passato ma la città  rimane sempre in emergenza a ogni intensa e sporadica pioggia. Basta   parole, i cittadini vogliono i fatti", dichiara in una nota  Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio.

 

Ecco la replica dell’assessore capitolino all’ambiente, Estella Marino: "Sul Gra si è formato un bacino d'acqua che ha bloccato il traffico. Siamo intervenuti in tantissime zone della città, oltre 30 operazioni della Protezione Civile e del Servizio Giardini per affrontare le situazioni di disagio e per rimuovere gli alberi caduti. E' bene però precisare che sul Gra la competenza è dell’Anas". "Precipitazioni come quelle di oggi sono sempre più frequenti. Si tratta di fenomeni concentrati e intensi. Il tema dei cambiamenti climatici non riguarda solo Roma. Molti territori italiani sono sempre più fragili di fronte a questi episodi meteorologici. E' proprio per questo che, insieme ad altri città,  stiamo lavorando sul tema delle resilienza che è proprio la capacità di un territorio di resistere ai cambiamenti climatici”, conclude Estella Marino".

 Per domani, lunedì 16 giugno, e per le successive 24-36 ore, si prevedono sul Lazio precipitazione diffuse a prevalente carattere di rovescio o temporale. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forti intensità, possibili grandinate, forti raffiche di vento e frequente attività elettrica. Per informazioni e richieste di interventi è possibile contattare h/24 il numero 06.67109200 della Sala operativa dell'Ufficio della Protezione Civile o il numero verde 800854854”. Il Centro Funzionale Regionale rende noto che il Dipartimento di Protezione Civile ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse (ad estensione dell'avviso del 13 giugno 2014), con indicazione che dalle prime ore di domani e per le successive 24-36 ore si prevedono sul Lazio “il persistere di precipitazioni diffuse, a prevalente carattere di rovescio o temporale. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, possibili grandinate, forti raffiche di vento e frequente attività elettrica”. Preallerta  e un Avviso di criticità idrogeologica nelle Zone di allerta del Lazio: codice arancione sulle zone Bacini Costieri Nord, Bacino Medio Tevere, Appennino Rieti, Roma, Aniene, Bacini Costieri Sud, Bacino del Liri. La Sala Operativa Permanente della Regione Lazio ha emesso l’allertamento del Sistema di Protezione Civile Regionale e invitato tutte le strutture ad adottare tutti gli adempimenti di competenza. Per ogni emergenza è possibile fare riferimento alla Sala Operativa Regionale al numero 803.555.