Ostia Antica - Grande interesse e coinvolgimento durante il convegno intitolato 'Il Brigantaggio Meridionale - Storia di violenza e repressione ma anche di povertà e promesse tradite', organizzato dall'associazione 'Campani in Tiberi', che si prefigge da sempre la promozione e la diffusione della cultura campana con iniziative nel campo artistico e scientifico, attraverso appunto convegni, mostre, concerti e spettacoli. 

Una seconda giornata di studi quella organizzata dall'associazione presso il salone Riario dell'Episocpio di Ostia Antica, che segue quella di marzo 2015 dal titolo “Una medaglia, due volti. Borbone e Savoia”, continuando dunque ad analizzare le diverse letture che ancora si contendono la storiografia dell’Unità d’Italia, quella filo-meridionale e quella filo-borbonica. La tappa di sabato 7 novembre quindi ha approfondito un tema strettamente legato alle vicende e ai protagonisti che hanno caratterizzato il periodo post unitario, in particolare sul fenomeno del Brigantaggio meridionale. Come sempre l'argomento è stato trattato da diversi studiosi e storici che hanno messo a disposizione di tutti le proprie conoscenze, senza 'nostalgie' romantiche, con lo scopo di avviare una riflessione storica sulle sue origini, sui suoi risvolti giuridici, sul contesto socio economico in cui si sviluppa. E' la seconda tappa di un viaggio che, come ha spiegato l'associazione Campani in Tiberi, che non vuole certo trovare soluzioni univoche e definitive alle articolate interpretazioni che la storiografia lega al momento dell'unificazione nazionale, ma offrendo nuove occasioni per conoscere meglio le radici e le identità culturali della nostra penisola e scoprirne le diverse grandi potenzialità.


Il tema del Convegno

Nel 26 ottobre 1860 a Teano Giuseppe Garibaldi ritenendo che non esistesse alternativa ad una unificazione nazionale sotto i Savoia consegna a Vittorio Emanuele II i territori conquistati al regno borbonico. All'indomani della partenza per l'esilio del re Francesco II di Borbone avvenuta il 13 febbraio 1861 si verificarono le prime sollevazioni che confluirono poi in quel fenomeno complesso e articolato denominato brigantaggio meridionale post unitario.

La repressione messa in atto dal governo del nuovo regno d'Italia fu imponente e cruenta: invia più di 200mila soldati al comando degli ufficiali di maggior rilievo, istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta presieduta dal deputato Giuseppe Massari e conseguente promulgazione della legge Pica che autorizzava lo stato d'assedio nei paese del meridione maggiormente coinvolti. Seguendo la consueta immagine della medaglia a due volti, che propone una visione mai unilaterale e sempre critica degli argomenti trattati, la seconda giornata di studi è proposta dall'assoziazione campani in tiberi si sofferma proprio sulla complessità del fenomeno del brigantaggio meridionale post unitario, con lo scopo di avviare una riflessione storica dsulle sue origini, sui suoi risvolti giuridici, sul contesto socio economico in cui si sviluppa. E' la seconda tappa di un viaggio che privo di nostalgie romantiche e lungi dal voler trovare soluzioni univoche e definitive alle articolate interpretazioni che la storiografia lega al momento dell'unificazione nazionale, ci offre nuove occasioni per conoscere meglio le radici e le identità culturali della nostra penisola e scoprirne le diverse grandi potenzialità.

Al tavolo dei relatori sono intervenuti il presidente Campani in Tiberi, il prof. Rocco Calicchio, il professor Giuseppe Acocella, che ha parlato del 'brigantaggio posto unitario nel mezzogiorno, tra ribellione sociale e criminalità, poi a seguire c'è stato l'intervento del prof. Avv. Franco Gaetano Scoca, che ha approfondito su 'La Legge Pica (n.1409 del 1864) e le sue proroghe: la repressione e il dibattito parlamentare; il contrasto con lo Statuto.

Poi a seguire il giornalista de Il Mattino Gigi di Fiore ha affrontato il tema del contesto socio economico del fenomeno del brigantaggio – il disagio sociale e le disuguaglianze irrisolte – 'i contadini e i galantuomini'; - classi e tentativi di scontro sociale nell'Italia del Sud subito dopo la 'fragile' unificazione nazionale. Infine è stato il momento del Monsignore professor Pietro Amato che ha parlato de ' i colori della povertà nella pittura dell'800'.

Presenti sabato 7 novembre nel salone Riario di Ostia Antica tutti i membri del comitatoscientifico dell'associazione Campani in Tiberi Sergio Adimari, Michele Bove, Rocco Colicchio, Daniele Libertini, Franco Martone, Gennaro Petrone e Margherita Rauccio.