OSTIA - "Siamo stati svegliati dal crepitio delle fiamme, abbiamo visto il fuoco e siamo fuggiti fuori di casa. Le scale della palazzina erano incandescenti, i vetri delle finestre cominciavano a incrinarsi, avevamo paura che ci esplodessero addosso". Non ha chiuso occhio Carla Cavazzini, una degli abitanti della palazzina adiacente al ristorante Villa Irma di Ostia, bruciato quasi completamente nella notte. Il rogo è divampato intorno alle 2.30 nel noto esercizio di Corso Regina Maria Pia, a due passi dal centro e dalla sede del XIII Municipio. Le fiamme hanno avvolto subito i locali della cucina, distruggendo i materiali e le coperture in legno, per poi invadere le sale interne del ristorante. Il fuoco ha intaccato anche le palazzine adiacenti, costringendo i residenti  a fuggire dalla proprie abitazioni: bruciate serrande e mobili posizionati sui balconi più vicini. Paura anche per la rottura di un tubo di metano e la possibile esplosione della conduttura. "Siamo scesi in strada in pigiama di corsa, siamo potuti rientrare nelle nostre abitazioni solo intorno alle 6. La paura è stata tanta", racconta un'altra testimone, la signora Maria Di Biasio, che era in casa insieme alla nuora e alla nipotina. I vigili del fuoco di Ostia sono intervenuti con quattro mezzi e sono riusciti a spegnere le fiamme in poco tempo. Sul rogo indagano i Carabinieri di Ostia: non è possibile al momento escludere l'origine dolosa. Molti degli abitanti hanno riferito di aver sentito un'esplosione prima del divampare del rogo.

ore 17.00 Sul rogo interviene anche Filiberto Zaratti (Sel), presidente della commissione regionale sicurezza, integrazione sociale e lotta alla criminalità. “La probabile origine dolosa dell'incendio al ristorante Villa Irma di Ostia rappresenta l'ennesimo inquietante segnale delle infiltrazioni della criminalità organizzata sul litorale romano - dichiara l'esponente regionale - Tempo fa sempre ad Ostia era stato dato alle fiamme il Chiosco Blanco. Mentre a gennaio erano stati incendiati tre casotti dello stabilimento balneare 'Anema e Core'. Oggi le fiamme hanno distrutto circa 500metri quadrati del ristorante di Corso Regina Maria Pia. Sarebbe un errore sottovalutare e leggere separatamente questi fatti perché l'esperienza di importanti processi ha dimostrato che questi episodi indicano il radicamento di organizzazioni criminali che inquinano il tessuto economico locale".