Le isole di plastica sono il simbolo concreto e reale della deriva che ha preso il nostro mondo. Inquinamento, surriscaldamento globale, foreste che bruciano e gli ultimi sopravvissuti di un'era che sta finendo, in modo ormai evidente e forse irreversibile.
Brusco, nel brano “Isola di Plastica”, immagina "Lui e Lei", gli ultimi sopravvissuti costretti a salvarsi galleggiando su una zattera, «fatta tutta di plastica». Un paradosso, un ossimoro che mette in evidenza con forza il sentimento di impotenza ma anche la voglia di ricominciare e lottare per la nostra unica "Casa".
Il nuovo brano di Brusco, uscito il 15 Gennaio 2021, è disponibile su Spotify e tutti i Digital Stores, prodotto dal compositore The Eve e distribuito da Sony Music Italia in collaborazione con Mitraglia Rec.
La giovane etichetta Mitraglia Rec. è un fiore all'occhiello nel panorama musicale del territorio del mare di Roma, del municipio X.
I fondatori, musicisti appassionati, producer intuitivi e innovativi, sono nati e cresciuti sul territorio di Ostia e dintorni, una zona insolitamente piena di artisti, molti dei quali entrati nel roster della Label.
È proprio qui che Mitraglia Rec. ha la sua sede, lo studio di registrazione e produzione, ed ha girato in varie occasioni con il regista di OstiaTv, Nino Villani, diversi videoclip utilizzando le location genuine dei quartieri del X municipio.
Uno dei quali con lo stesso Brusco, con cui nel 2019 è stato realizzato il brano e il videoclip “No Charme”. Il video è stato girato utilizzando come set la pineta di Ostia e i parchi dell'entroterra lidense.
A Fiumicino, dove esiste davvero un'isola di plastica, una massa di rifiuti portati dal mare - che rifiuta la barbarie creata dall'uomo e riporta al mittente le sue lettere al veleno - Brusco ha voluto realizzare lo shooting dedicato al nuovo brano, mostrando in maniera annichilente, come uno "schiaffo in faccia", la realtà attuale che coinvolge tutto il mondo.
Ora Brusco, Mitraglia Rec. e Sony Music, ci invitano a riflettere, a agire. Perchè la natura prima o poi si riprende tutto - come il mare sulle spiagge di Ostia - e noi dobbiamo conviverci rispettandola se non vogliamo finire a vivere su un'isola di plastica.