CADAVERE A FIUMICINO: AMICO ACCUSATO DELL'OMICIDIO
Il caso Lorenzon è a una svolta decisiva. I Carabinieri di Ostia hanno infatti arrestato S.Z., italiano di 39 anni, ritenuto responsabile dell'omicidio dello stesso Fabio Lorenzon, con cui aveva contratto un consistente debito. Il cadavere dell'uomo era stato ritrovato, con la testa fracassata all'interno di un'auto bloccata in un canale di irrigazione del Consorzio di bonifica Tevere, il 2 ottobre dello scorso anno a Maccarese.
E stato il Gip del Tribunale di Civitavecchia, Giovanni Giorgianni, su richiesta del Pm Margherita Pinto ha richiedere l'ordinanza di custodia cautelare in carcere e l'uomo ora dovrà rispondere dell'accusa di omicidio premeditato.
Secondo i carabinieri del nucleo investigativo di Ostia, l'omicidio di Lorenzon del 2009 è avvenuto con sette colpi alla nuca per un debito di 50mila euro. L'arrestato, durante gli interrogatori, è caduto più volte in contraddizioni nei suoi racconti riguardo quell'incontro. A incastrarlo è stato il ritrovamento nel dicembre scorso dell'arma del delitto, un tubo metallico d'uso idraulico, abbandonato in un campo agricolo coltivato dall'arrestato. L'assassino ha più volte negato e per sostenere la sua tesi aveva mostrato una scrittura privata che la vittima, ingenuamente, aveva firmato per far evitare all'amico litigi con la moglie.
Il fatto, secondo gli investigatori, è avvenuto il 24 settembre 2009, giorno della scomparsa, intorno alle 11.30 in un terreno alle spalle dell'abitazione dell'arrestato. Per i carabinieri, dopo averlo ucciso, “S.Z. ha caricato il cadavere sul sedile posteriore dell'auto e l'ha trasportato per quattro chilometri fino a un canale d'irrigazione molto profondo”. La scoperta del cadavere, però avvenuta in circostanze del tutto casuali quando, otto giorni dopo, il Consorzio in vista delle piogge autunnali, ha abbassato il livello dell'acqua nei canali e ha fatto si che il corpo emergesse.
di Lorenzo Nicolini