Fiumicino - Se qualcosa può andare male, lo farà. La conoscete tutti, è la famosissima (ed odiatissima) Legge di Murphy. La stagione del Fiumicino Calcio era cominciata male (la prima vittoria arrivò lo scorso 7 Dicembre) e è finita peggio. Aggiungete poi una credenza molto popolare, qui in Italia, la quale vuole che il numero 17 porti sfortuna, ed infatti i locali se ne accorgono. Siamo al diciassettesimo minuto: Trombetta lancia in velocità Di Bagno sulla fascia destra, il numero 7 ospite arriva in zona cross e fa partire il traversone. Boncompagni sceglie il tempo dello stacco meglio di tutti gli altri e prova l'incornata, il pallone tocca la parte del palo e si insacca alle spalle di Vadalà. Il primo tempo non regala altre emozioni e le contendenti vanno al riposo con questo punteggio.


Mister Vigna, in questi quindici minuti, si fa sentire, strigliando i suoi ragazzi a trovare il pareggio quanto prima. La conseguente mossa è lasciare l'ammonito De Nicolo negli spogliatoi, inserendo al suo posto Isla, aumentando così il potenziale offensivo. I padroni di casa dimostrano d'aver recepito il messaggio del proprio allenatore, ed iniziano a attaccare. La Dea Bendata, però, continua ancora a accanirsi sugli aeroportuali: è il ventiduesimo, quando l'incrocio impedisce a Pischedda di realizzare la rete del pari. S'arriva alla mezz'ora, e l'ex Ostiantica Caruso finge d'essersi infortunato: i suoi compagni mettono la sfera fuori dal terreno di gioco e, quando il calciatore in questione è di nuovo in piedi, Maurilli si impossessa della stessa e batte la rimessa. La palla viene lanciata verso Fiorini il quale, sullo scatto, supera tutta la retroguardia avversaria ed alza la testa, vedendo l'accorrente Isla e decidendo di servirlo con un preciso passaggio. L'attaccante argentino ringrazia e non spreca, non lasciando alcuna possibilità di intervento a Brugnettini, facendo esplodere la gioia dei sostenitori fiumicinesi. A questo punto, il subentrato Frezza perde le staffe, ed inizia a colpire Fiorini reo, secondo il giocatore ex Pescatori Ostia, di non aver restituito il pallone al Guidonia Montecelio. Alla vista di questa aggressione vera e propria, uno degli ultras rossoblu, precisamente il fratello di Pischedda, decide di intervenire, e scavalca la rete di recinzione. Una volta invaso il campo, dà un colpo sulla nuca di Di Bagno. Viene fatto entrare il massaggiatore della formazione ospite, che "suggerisce" al giocatore (che voleva RIALZARSI) di restare a terra. L'arbitro, dopo aver espulso Frezza, caccia anche un componente della panchina di casa, che stava solo portando fuori l'invasore. Dopo aver calmato gli animi con l'aiuto dei guardalinee e degli altri giocatori, il direttore di gara decide per la sospensione. Al termine del tempo necessario per una eventuale ripresa del gioco, lo speaker annuncia che il signor Catallo di Frosinone non aveva cambiato opinione. La società del Presidente Munaretto ha fatto ricorso, ma per ora lo 0 3 a tavolino è stato confermato.
Nella prossima settimana ci sarà l'udienza, la quale si terrà alla Corte Federale.