Serie D: Ostiamare 2 - Scandicci 0
Ostia - Al quarto tentativo, l'Ostiamare riesce a sfatare il tabù Anco Marzio, grazie alla suprema prova della accoppiata Alfonsi-Piro. Il capitano costruisce e l'esterno destro finalizza. Il risultato, per la verità, si sbloccherebbe al trentatreesimo, grazie ad uno schema su punizione dello Scandicci, con Ammannati, su passaggio vincente d'Alderotti, ma l'arbitro aveva fermato tutto per un precedente fallo su Piroli. Quest'ultimo, trecento secondi dopo, costringe Gianotti a commettere una irregolarità, facendolo ammonire dal direttore di gara. Lo stesso numero sei locale batte la punizione e con una precisione estrema raggiunge Alfonsi, il quale porta la sfera finchè non vede l'inserimento di Piro, che ringrazia, entra nella area avversaria, dribbla Mariotti e, prima di cadere a terra per effetto della spinta d'un giocatore dirimpettaio, insacca di sinistro nella porta ormai rimasta vuota. Nel resto del primo tempo non accade altro e le squadre tornano negli spogliatoi con questo parziale. Nella ripresa, precisamente quando il cronometro segna l'undicesimo, ecco il raddoppio, sempre col fantasista nel ruolo d'assist-man ed il numero sette a realizzare, questa volta dopo essere stato lanciato in velocità ed aver superato tutta la difesa ospite. Giunti a questo punto della gara, i toscani cominciano letteralmente a "perdere i pezzi". Infatti la squadra in maglia blu con bordi bianchi termina la contesa con soli otto elementi, date le espulsioni in primis di Del Colle, in secundis di Kouko Bahi e, dulcis in fundo, di Kouko Zinon, nel recupero dell'incontro. Finalmente l'Ostiamare è riuscito a dare un seguito alla vittoria ottenuta la settimana precedente in trasferta (6 2 sul campo del Bastia Umbra) ed inanella il suo secondo risultato utile consecutivo. Una disfatta vera e propria per lo Scandicci: infatti, oltre alle due reti incassate, ci saranno ben tre giocatori da rimpiazzare, perchè fattisi espellere quando meno c'era bisogno di questo, ossia quando il punteggio li vedeva sotto.
OSTIAMARE (4-4-2): Travaglini 7; Barbieri 6, De Nicolò 6, Piroli 6, Nobili 6; Piro 8, D'Astolfo 6, Costantini 6, Gubinelli 6; Macciocca 6, Alfonsi 7.
A disp.: Di Piero, Martinelli, Cesaretti, Trippa, Marzi, Tabirri, Piciollo, Bosi, Sciamanna. All.: Caputo 6.
SCANDICCI (4-4-2): Mariotti 5; Pezzati 6, Bettoni 6, Alderotti 6, Panelli 6 (1'st Baldini 6); Bini 5.5 (75' Keqi 6), Ammannati 6, Del Colle 4.5, Gianotti 6; Kouko Bahi 4.5, Kouko Zinon 4.5.
A disp.: Berti, Salvadori, Mazzolli, Mordini, Chiarello, Ortega, Della Scala. All.: Franciolini 6.
ARBITRO: Severino di Campobasso 6.
ASSISTENTI: Micaroni di Pescara 6 e Angelozzi di Teramo 7.
AMMONITI: 38' Gianotti (S), int. Nobili (O), 50' Bini (S), 77' Piroli (O), 83' Bettoni (S).
MARCATORE: 38' e 57' Piro (O).
ESPULSI: 51' Kouko Bahi per gioco violento, 72' Del Colle, 93' Kouko Zinon (S) per ingiurie all'arbitro.
RECUPERO: 1' al primo tempo, 6' al secondo tempo.
Durante la partita andata in scena tra l'Ostiamare e lo Scandicci, in tribuna all'"Anco Marzio" d'Ostia era presente anche il dottor Ernesto Alicicco. Quest'ultimo è stato, per ben 24 anni, il medico sociale della Roma e, più tardi, del Brescia, anche se per sole 3 stagioni. Ha lavorato con allenatori del calibro dell'indimenticato "Barone" Nils Liedholm (ex centravanti e C.T. del Milan, nonchè uno degli artefici del secondo scudetto giallorosso, quello del campionato 1982-1983), Zdenek Zeman (come tutti sapete vincitore 2 anni fa della Serie B con il Pescara di Verratti, Insigne e Immobile, rispettivamente ora coi campioni di Francia del Paris Saint-Germain, col Napoli e col Torino), Fabio Capello (campione d'Italia con Milan, Roma e Juve, prima dello scoppio di Calciopoli). Poco più di vent'anni fa, nel 1991-1992, fu coinvolto nel "caso Lipopill", perchè Andrea Carnevale ed un giovane Angelo Peruzzi furono trovati positivi a questa sostanza. Il dottore ne uscì pulito, pagarono i calciatori. Uno dei suoi motivi di vanto è sempre stato quello d'aver combattuto il suo più grande nemico, il doping, anche perchè l'ha conosciuto da vicino. Insieme a Mazzone ("Er Sor Magara") ha visto nascere e sbocciare il talento di Francesco Totti, tante volte affidato alle cure del professore, che giungeva nelle vicinanze dell'attuale capitano romanista, anche sotto la neve, con la camicia, o al massimo con la giacca. Ecco il suo pensiero completo "La Roma m'è rimasta nel cuore, e quella d'adesso sta facendo uno ottimo campionato. Venerdì sarà una gran partita, sotto ci spero ancora nel quarto "trukke trukke" giallorosso, essendo andato via dopo quello del 2000-2001. Daniele (De Rossi, per chi non lo sapesse) m'ha spesso parlato dell'ambiente in cui è cresciuto, quello dell'Ostiamare. Ancora mi ricordo quando il campo principale era di terra, molto duro, e la prima squadra giocava allo stadio "Stella Polare", adesso "Pasquale Giannattasio".
Devo ammettere che, da allora, la società ha fatto tanta strada, e quest'impianto mi piace davvero molto. Alfonsi ha dei piedi buonissimi, Piro è bravo ed ha una velocità impressionante. Questo girone è più difficile di quello della Lupa Roma, perchè le squadre toscane sanno giocare al calcio. Sono d'accordo con chi pensa che l'Olbia è l'unica squadra in grado di mandare alla aria i piani del Presidente Cerrai. Ho sempre considerato Mazzone come un fratello, anche perchè, dopo aver militato nella Lazio, io e lui difendevamo i colori del Siena. Giocavamo entrambi nel reparto arretrato, io come portiere, lui difensore. Per questo l'ho seguito a Brescia, dove ho trovato un grande uomo, come il "Divin Codino", ovvero Roberto Baggio. Impossibile stabilire chi, tra lui e Totti, sia stato, nelle annate in cui entrambi calcavano i campi di calcio, il miglior numero dieci italiano. Proprio perchè sono italiano, per me Totti e Baggio valgono più di Zidane, con tutto il rispetto per il francese. Mi piace ricordare anche che in quella rosa delle "Rondinelle" c'era anche un certo Josep Guardiola, il quale, dopo aver fatto con noi un gran campionato, si trasferì a Roma, alla corte di Capello. Fossi stato in lui, non ci sarei andato, perchè Capello si trova a disagio coi campioni super-amati: avrebbe voluto fare anche con Francesco (Totti, chiaramente) ciò che ha fatto con "Pinturicchio" Del Piero, ma non ha potuto perchè, come è evidente, a Roma, Totti è come Dio, cioè sacro, intoccabile. Allora ha dovuto "ripiegare" su Montella, e questa mossa ci ha portato a vincere il titolo. A mio parere, Zeman è stato uno dei più migliori con cui abbia lavorato, anche perchè è stato lui a permettere al Capitano d'esplodere. Quando rispose alla domanda sui cinque più forti trequartisti del tempo facendo per altrettante volte il nome del ragazzo di Porta Metronia, mi trovai assolutamente d'accordo. In tutti questi anni, non ho mai cambiato idea. Così come nel 2006, la decisione d'andare alla rassegna iridata spetterà soltanto a lui. Condivido pienamente la frase di Prandelli (allenatore della Nazionale Italiana di calcio)
"Se il Mondiale fosse tra 20 giorni, lo convocherei". Ma siccome la manifestazione in terra brasiliana non partirà prima del prossimo Giugno, bisognerà vedere come starà a fine campionato il diretto interessato, che secondo me non ha sostituti degni di lui. Non me ne vogliano i vari Cassano ed El Sharaawy, ma la penso così. Oggi ho visto quest'incontro insieme ad un mio amico perchè stiamo cercando ragazzi del '95 da aggregare alla lista degli elementi della Rappresentativa Serie D da portare alla prossima edizione del Torneo di Viareggio. Ci siamo segnati tre nomi in particolare, tutti biancoviola: i due terzini, Barbieri e Nobili, e De Nicolò, l'unico centrale difensivo di ruolo."
Daniele Moriggi
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