Roma - Tre espulsioni e zero punti per Roma e Lazio, impegnate rispettivamente contro Udinese e Fiorentina. I biancocelesti perdono 2-0 e subiscono l’onta del raddoppio di Toni, ex giallorosso. Gli uomini di Petkovic recriminano per un po’ di sfortuna ma soprattutto con loro stessi, per aver terminato la gara in 9 uomini (espulsi Ledesma e Hernanes), facilitando il compito agli avversari. Una battuta d’arresto che li allontana dalla zona Champions occupata da Juventus, Inter e Napoli.
 

 

Niente di nuovo invece sul fronte giallorosso. La Roma esce sconfitta 3-2 contro l’Udinese. All’Olimpico recita lo stesso copione andato in scena alla terza giornata con il Bologna e lo capovolge a suo sfavore rispetto a domenica scorsa con il Genoa, quando aveva rimontato un passivo di 2-0. Sono nuovamente usciti fuori tutti i limiti del calcio zemaniano,  il più evidente la gestione del risultato. Se a Marassi la Roma ha giocato i secondi 65’, ieri all’Olimpico è rimasta in campo per 25’, il tempo di Lamela.


La doppietta dell’argentino è l’unica nota positiva della serata, terminata con le solite dichiarazioni discutibili di Zeman, sempre pronto a lamentarsi con gli arbitri: ‘Ci hanno tolto fin qui 7 punti’.  Alla calcolatrice del tecnico mancano due punti con la Sampdoria e con Il Catania, più i tre persi ieri.


Oggetto del contendere l’espulsione non ravvisata a Armero per uno sputo a Tachtsidis (successivamente espulso per proteste) e il rigore, secondo lui generoso, concesso a Pereyra per la spinta di Castan. Ma il libro delle scuse nel calcio ha poche pagine e il dg Baldini infuriato della prestazione della squadra, si è scagliato contro l’allenatore: ‘Si poteva vincere lo stesso’. Già, perché i tre gol dell’Udinese sono stati frutto di una superficialità ingiustificabile in serie A.  Mercoledì con il Parma un’altra chance. Il boemo sembra avere le ore contate…

Fabio Gaetano