"Che calcio fa in città": i risultati di Roma e Lazio
Roma - Petkovic predilige un calcio chiaro e semplice. Per molti appassionati di questo sport, la semplicità è sinonimo di noia e prevedibilità, ma a giochi fatti è un dono portatore di praticità. Nello sport professionistico contano soltanto i risultati e la Lazio li sta ottenendo. Di misura, con fatica, grazie agli episodi, ma è seconda in classifica. Si scopre pochissimo, ha un ottimo portiere (Marchetti), un grande finalizzatore (Klose), ma soprattutto un collettivo pronto al sacrificio. I biancocelesti vincono 2-1 contro il Cagliari grazie ad una bella prova di reazione, dopo essere passati in svantaggio ad opera di Sau. Konko e un rigore trasformato da Candreva ribaltano la storia. Molti si soffermano sulla poca chiarezza dell’episodio. Un rigore discutibile, certo, probabilmente inesistente, ma pochi sottolineano come la Lazio sia comunque capace ad attirarsi le proprie fortune. Gli undici in campo hanno l’abilità di tenere la concentrazione alta per tutti i 90 minuti e non si danno mai per vinti confidando negli errori degli avversari (e dei direttori di gara).
Male la Roma, invece. Dopo la tournèe pubblicitaria in Florida, i giallorossi tornano in Italia un po’assonnati e eccessivamente pieni di sé. La vittoria prenatalizia contro il Milan influisce sul poco dinamismo di squadra, convinta di riuscire ad espugnare il San Paolo. Arriva invece un poker. Cavani e Maggio danno una lezione agli uomini di Zeman. Essere grandi vuol dire anche riuscire a battere le altre big, invece i giallorossi soprattutto in trasferta dimostrano ancora dei grandi limiti psicologici. I fatti parlano di un paio di 4-1 subiti contro la Juventus e il Napoli e di una sconfitta per 3-2 al derby. La dirigenza e la squadra però puntano ancora alla zona Champions, ma senza nuovi investimenti tali proclami saranno destinati a rimanere tali.
Fabio Gaetano