Quando ai nastri di partenza ci sono 162 squadre e ne arriveranno in Lega Pro soltanto 9 già far parte di questa minoranza è una grandissima impresa. Quando la sfida successiva è tra le prime 9 di ogni girone e si arriva a guadagnare sul campo una finale scudetto l’unica reazione che si può avere al termine dell’incontro è quella di applaudire, applaudire con convinzione e gratitudine una squadra che ha dato dal 22 luglio 2013 al 31 maggio 2014 tutto ciò che aveva.
Sognare non costa nulla ma non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta. E la Lupa Roma ha lottato, l’ha fatto fino all’ultimo secondo del match così come già avvenuto in semifinale dove al minuto 95 era stato Paolo Capodaglio a regalare la finalissima con la rete che avrebbe poi portato ai calci di rigore e alla qualificazione. Questa volta non è andata così perché al minuto 94 Davide Sentinelli, portatosi in avanti a saltare, non riusciva ad indirizzare nello specchio della porta un colpo di testa ravvicinato.
 
Ma il calcio è così, ti può dare e ti può togliere ma in una stagione come quella appena terminata la Lupa Roma può solamente essere soddisfatta ed orgogliosa di come sia stata in grado di rappresentare prima se stessa nel girone G della Serie D (vinto con una giornata d’anticipo) e poi l’intera regione Lazio in una finale scudetto che mai era stata raggiunta in precedenza nella Poule Scudetto della Serie D da una compagine laziale. La torta c’è stata, è mancata solamente la ciliegina. Ma andiamo con ordine perché la Lupa Roma si presentava all’ultimo appuntamento stagionale con le importanti defezioni a centrocampo dello squalificato Lorenzo Cerrai e dell’infortunato Davide Raffaello. Cucciari sceglie per l’occasione Crescenzo e Luciani in mediana insieme al metronomo Capodaglio con la conferma del tridente Morini-Tajarol-Perrulli. 
 
Il primo tempo è molto bloccato senza particolari occasioni né da una parte né dall’altra con il Pordenone che si conferma squadra molto fisica e ben organizzata a livello tattico con il tecnico Parlato che cerca di chiudere ogni spazio alla volontà di costruire gioco della Lupa Roma. Al 17’ buona trama offensiva della Lupa Roma: Capodaglio serve Perrulli, assist per Tajarol che viene anticipato in calcio d’angolo. Al 27’ la risposta del Pordenone è in un colpo di testa di Maccan su cross di Dionisi che termina alto sopra la traversa. Al 32’ è ottima la conclusione di Paolo Capodaglio che trova però la pronta respinta di Capra. L’ultima occasione della prima frazione di gioco arriva al 44’ con un destro di Perrulli che finisce a lato.
Nella ripresa la Lupa Roma cresce d’intensità e mette in maggiore difficoltà il Pordenone. Al 5’ l’opportunità è clamorosa con la traversa colpita direttamente su calcio di punizione da Giampietro Perrulli. Al 10’ ottimo lavoro di Stefano Tajarol che protegge il pallone, s’invola verso la porta avversaria e viene fermato fallosamente al limite: sul pallone si porta Emanuele Morini che di sinistro calcia alto sopra la traversa. 
 
L’episodio decisivo arriva al minuto 24: cross del neo entrato Bearzotti per Maccan che si gira bene in un fazzoletto e di sinistro incrocia la conclusione beffando Di Loreti per il vantaggio del Pordenone. La Lupa Roma non molla ma è anche sfortunata perché Leccese, subentrato a Morini ed autore di 15 minuti di fuoco, è costretto ad uscire dal campo infortunato favorendo l’ingresso di Neri che, al 34’, ha una buona occasione su assist di Perrulli ma il suo colpo di testa è debole.
Il Pordenone continua a giocare duro così come fatto per l’intero match e termina la gara in 9 uomini per le espulsioni di Nichele prima e Migliorini poi, entrambi per doppia ammonizione. La Lupa Roma le prova tutte e al minuto 94 arriva la clamorosa occasione del pareggio: cross dalla destra in area di rigore dove non arrivano sulla sfera né Capra né Tajarol, Sentinelli si tuffa ad un metro dalla porta completamente vuota ma, di testa, manda il pallone incredibilmente alto sopra la traversa. E’ l’ultima opportunità della Lupa Roma con il direttore di gara che al 95’ fischia la fine dell’incontro: il Pordenone è campione d’Italia, la Lupa Roma esce a testa alta dal confronto e si guadagna gli applausi di tutto il “Comunale” di Città di Arezzo.
 
 
Il tabellino del match:
 
LUPA ROMA-PORDENONE 0-1
LUPA ROMA: Di Loreti, Pasqualoni, Celli, Capodaglio, Bova (32’st Chiesa) , Sentinelli, Morini (15’st Leccese, 30’st Neri) , Luciani, Tajarol, Perrulli, Crescenzo. All.: Cucciari. A disp.: Di Filippo, Forti,  Diamoutene, Santarelli, Masciantonio, Scibilia.
PORDENONE: Capra, Dionisi, Chimento, Nichele, Niccolini, Ruopolo, Migliorini, Mateos, Maccan (33’st Zubin), Florean (30’st Casella), Buratto (15’st Bearzotti) . All.: Parlato. A disp. Careri, Fornasier, Nastri, Novati, Oliveira, Zanardo.
ARBITRO: sig. Valiante di Nocera Inferiore. 
ASSISTENTI: sig. Capaldo di Napoli e sig.ra D’Alia di Trapani.
MARCATORE: 24’st Maccan.
NOTE – ESPULSI: 29’st Nichele (P) e al 40’st Migliorini (P) entrambi per doppia ammonizione. AMMONITI: Celli, Sentinelli (L), Niccolini,  Dionisi, Maccan e Florean (P). CALCI D’ANGOLO: 6-1 per la Lupa Roma. RECUPERO: 1’pt, 5’st.

Valerio D’Epifanio – Responsabile Comunicazione ASD Lupa Roma