Ostia - "Proprio perché l'Amministrazione riconosce l'importanza dell'attività socio-sanitaria svolta dall'Anffas Ostia onlus, appena saputo dell'ennesimo guasto elettrico alla cabina Acea di viale del Sommergibile, mi sono immediatamente interessato al problema. Purtroppo, la ditta incaricata è potuta intervenire soltanto oggi perché precedentemente impegnata su altri fronti. Il tecnico ha già effettuato il sopralluogo e confidiamo nel fatto che domani provveda a riparare il guasto", ha dichiarato Antonio Caliendo, assessore ai lavori pubblici, mobilità e litorale del X Municipio replicando all’associazione che stamattina aveva denunciato l’impossibilità di effettuare le terapie ai bambini disabili.


“Mi chiedo se ogni volta una onlus debba fermare servizi e riabilitazioni importantissime destinate a bambini di due, tre o cinque anni con disabilità per colpa di qualche black out elettrico”, aveva dichiarato il presidente di Anffas Ostia onlus, Ilde Plateroti: “Lo scorso luglio lo stesso problema (la cabina elettrica posizionata proprio alle spalle della struttura Anffas - che ospita tra gli altri la Città dei Mestieri del X Municipio - fa le bizze) paralizzò la nostra attività per oltre trenta giorni. E da ieri mattina siamo nuovamente fermi. L’Acea è intervenuta sentenziando: non è colpa nostra, chiedete al Municipio. Abbiamo inviato una raccomandata urgente ma oggi siamo ancora così. Nessuno si è visto, nessuno si è sentito. Quanto bisognerà attendere perché qualcuno si muova? Qui non c’è in ballo qualche giornata di lavoro o qualche euro da portare a casa, ma il futuro e la salute di bambini piccoli con disabilità”, aveva sottolineato il presidente dell’Anffas. “Si tratta di riabilitazioni fondamentali per il loro futuro. Forse a qualcuno continua a sfuggire che Anffas è l'unico centro accreditato con il servizio sanitario nazionale a garantire prestazioni sanitarie e assistenziali altamente specialistiche nel territorio. Da due anni provvediamo al riscaldamento del centro di via del Sommergibile mettendoci le mani in tasca (e togliendo quindi risorse ai servizi), pur non essendo di nostra competenza perché nessuno si è mai degnato di riparare una caldaia. Abbiamo speso 20mila euro in manutenzione, pavimenti, infissi, tubi scoppiati, che non spetterebbe a noi pagare. Ora di nuovo l’elettricità. Qualcos’altro? Ci rimettiamo all'assessore Caliendo e alla Giunta del X Municipio”, concludeva.