La sfida di Marino: il sindaco ritira le dimissioni
IL RITIRO DELLE DIMISSIONI – L’annuncio del primo cittadino era stato preceduto alle 16.26 da una nota ufficiale del Campidoglio che informava che “il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha firmato la lettera con la quale ritira le dimissioni presentate lo scorso 12 ottobre”. Il dietrofront del sindaco - non proprio una sorpresa se si pensa che domenica scorsa ai cittadini che manifestavano davanti al Campidoglio per invitarlo a ritirare le dimissioni aveva detto “Non vi deluderò” – arriva a tre giorni dalla scadenza del suo mandato e dalla nomina di un commissario per la Capitale.
IL CONFRONTO – Il sindaco ha dichiarato di essere “pronto a confrontarmi con la maggioranza” e che “questa sera parlerò con la presidente Baglio”, alla quale consegnerà la lettera e illustrerà “l’intenzione di una avere una discussione aperta, franca e trasparente in aula”. La spaccatura all’interno del Pd è adesso ancora più profonda dopo il ripensamento di Marino. Consiglieri e assessori dem avevano già avuto indicazioni dal commissario Matteo Orfini di dimettersi nel caso il sindaco avesse ritirato le dimissioni.
LE DIMISSIONI – Dopo la firma della lettera di Marino, neanche venti minuti più tardi, il vicesindaco Marco Causi ha dichiarato in una nota ufficiale: “Ho appena consegnato la mia lettera di dimissioni dall’incarico di vicesindaco di Roma Capitale”. A lui si sono aggiunti l’assessore ai trasporti Stefano Esposito entrato, con Marco Causi e gli assessori alla scuola Marco Rossi Doria e al turismo Luigina Di Liegro, durante l’ultimo rimpasto della cosiddetta ‘fase due’ nel mese di luglio. Anche l’assessore alla legalità, Alfonso Sabella, sarebbe pronto a lasciare insieme a Maurizio Pucci, titolare dei lavori pubblici. Rimarrebbero al fianco del sindaco gli assessori alla cultura Alessandra Cattoi, all’ambiente Estella Marino e all’urbanistica Giovanni Caudo. E adesso? La situazione è drammatica.
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