Canados, operai si tuffano in mare per protestare contro l'imminente perdita del posto di lavoro
Ostia - "Canados, 80 lavoratori non possono affondare, ma vogliono lavorare" è ciò che si è letto sullo striscione retto da due operai che nella giornata di ieri hanno deciso, dotati di muta, di tuffarsi in mare per protestare contro la possibilità imminente di perdere il proprio lavoro dopo anni di onorata carriera nei cantieri nautici dell'Idroscalo di Ostia. 80 lavoratori accompagnati dalle proprie famiglie sono scesi in piazza, al Pontile per far sentire le proprie ragioni e poter ricevere l'aiuto della cittadinanza che non è tardato ad arrivare. Notevole il numero delle firme raccolte a favore dei cassa integrati.
Dopo venti giorni di presidio permanente di fronte ai cancelli dei cantieri, un incontro in Regione e un colloquio con il presidente del X Municipio Andrea Tassone, oggi l'ennesima azione dimostrativa di persone ormai disperate e pronte a tutto per veder riconosciuti i propri diritti. Ormai il conto alla rovescia è iniziato: a dicembre la cassa integrazione finirà e per i lavoratori della Canados il futuro non sembra promettere nulla di buono. Dall'azienda nel frattempo fanno sapere che c'è tutta la volontà di riprendere nel più breve tempo possibile la produzione mantenendo così l'attività nel cantiere di Ostia . Grande attesa per domani, martedì 14 ottobre, visto che ci sarà un incontro con l'azienda, convocata dall'assessorato al lavoro e i Lavoratori della Canados presso la Regione Lazio: per la prima volta forse la società cantieristica si pronuncierà in merito al futuro degli 80 cassa integrati e le proprie famiglie.
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