Bagnoletto - Un canale di bonifica che risulta chiuso da un muro. La Polizia Municipale apre un'indagine e invia un'informativa alla Procura della Repubblica. Potrebbe dunque avere risvolti giudiziari la vicenda che coinvolge il Canale Casali nel quartiere di Bagnoletto, XIII Municipio di Roma. Uno dei tanti canali del territorio a rischio, su cui si sono puntati i riflettori dopo il nubifragio del 20 ottobre scorso. In realtà però il locale comitato di quartiere denunciava già dalla scorsa primavera, la costruzione di quel muro sul fossato, che ostruiva il corretto deflusso delle acque. I vigili urbani hanno effettuato le indagini dovute riscontrando però diverse incongruenze. "Nel 2000 il Consorzio di Bonifica dichiarò che il Canale Casali non aveva più una funzione idraulica importante e che quindi la sua cessione ai privati non comportava problemi per il quartiere. – ha spiegato carte alla mano l'assessore ai lavori pubblici del XIII Municipio Amerigo Olive, durante la commissione sicurezza convocata oggi dal consigliere Luigi Zaccaria – Poi invece nel 2011 dichiara l'esatto contrario e il canale così è stato coperto senza problemi dai privati". Ha concluso l'assessore. "Nulla osta che appaiono e scompaiono e poi in commissione scopriamo che c'è un documento dell'Ufficio tecnico ahc autorizza i lavori dei nuovi proprietari", ha sottolineato in aula Paolo Orneli consigliere Pd. Le risposte ora dovrà fornirle, in caso, la magistratura. Ma intanto è lo stesso Dario Matturro, presidente del Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano, a ribattere alle accuse. "Nessun nulla osta, si trattò al massimo di un parere sulla cessione del terreno – dichiara Matturro – ma all'epoca il canale serviva solo per l'irrigazione, quindi non era determinante per la sicurezza idraulica della zona. Oggi con l'aumento della popolazione la sua funzione è ovviamente cambiata. Siamo pronti – aggiunge il presidente del Cbtar – a far partire le revoche e anche i lavori per lo spostamento del canale".