E’ stato eseguito presso il policlinico di Tor Vergata l’esame autoptico sul corpo del bimbo di 5 anni morto tragicamente mercoledì scorso dopo essere stato travolto da un Suv Lamborghini mentre si trovava a bordo di una Smart con la mamma e la sorellina. Proseguono le indagini per ricostruire la dinamica dello schianto fatale

Casal Palocco – Si è svolta ieri, sabato 17 giugno, presso il policlinico di Tor Vergata l’autopsia sul corpo del piccolo Manuel Proietti, il bimbo di cinque anni morto nel tragico incidente di Casal Palocco. Soltanto dopo l’acquisizione dei risultati dell’esame autoptico i magistrati daranno il nulla osta per la restituzione della salma alla famiglia per poter celebrare i funerali, presumibilmente all’inizio della settimana prossima.
 
Nel frattempo proseguono in maniera serrata le indagini per la ricostruzione del sinistro che vedono Matteo Di Pietro, il ventenne che era alla guida del Suv Lamborghini che si è schiantato con violenza contro la Smart su cui si trovava il piccolo insieme alla mamma Elena Uccello, 29 anni, e alla sorellina Aurora di 3 anni, indagato per omicidio stradale e lesioni. A bordo della potente auto si trovavano altri quattro giovani, tre ragazzi e una ragazza di età compresa tra i 20 e i 23 anni, la cui posizione è tutt’ora al vaglio degli inquirenti. 

I cinque appartengono al gruppo di youtuber TheBorderline che, al momento del drammatico incidente avvenuto mercoledì 7 giugno in via Archelao di Mileto, all’incrocio con via di Macchia Saponara, contava oltre 600mila follower. Al momento dell’impatto fatale con la piccola utilitaria bianca gli youtuber erano impegnati in una ‘challenge’, una delle tante sfide che dal momento della fondazione del loro gruppo li vedeva protagonisti, ossia guidare per 50 ore a bordo della Lamborghini blu, alternandosi, e filmare l’evento. In particolare gli inquirenti intendono accertare se sul cellulare dell’indagato siano presenti video filmati nel momento precedente, successivo o contemporaneo all’incidente. 
Sono intanto già stati requisiti e sottoposti a perizia i cellulari di tutti e cinque i ragazzi su disposizione della Procura di Roma. I carabinieri hanno inoltre requisito tutti i dispositivi elettronici presenti nelle abitazioni dei ventenni. 

Secondo un esperto, sarebbero stati eliminati molti dei video del gruppo su YouTube: di 118 presenti giovedì ne sarebbero ora visibili soltanto 51. Non è chiaro chi abbia rimosso i contenuti, se loro stessi o la piattaforma. I follower, che nei due giorni immediatamente successivi all’incidente erano paradossalmente aumentati fino a 24mila in un giorno, adesso sarebbero diminuiti anche per il ritiro di molti sponsor. Il gruppo, una srl, aveva infatti un più che discreto giro d’affari e un fatturato, si stima, di circa 200mila euro l’anno. E’ in aumento sui social, ma non solo, il numero di coloro che chiedono la chiusura di TheBorderline, dopo la drammatica morte del piccolo Manuel. Anche se, forse per effetto della curiosità, sebbene negativa, si continuino a registrare visualizzazioni.
 

Tra i primi a chiedere la regolamentazione sull’uso dei social media il consigliere della Regione Lazio Alessio D’Amato: “Se fosse confermata l’ipotesi che a causare l'incidente a Casal Palocco sia stata una sfida social, la tragica notizia della morte di Manuel assume aspetti ancora più gravi. A quanto si apprende, infatti, a bordo dell'auto sportiva viaggiavano cinque youtuber con oltre 600mila follower che molto probabilmente stavano girando un video per una challenge da pubblicare sui loro canali social. E’ indubbio che sulla sicurezza stradale serve un piano straordinario per aumentare sia i controlli sia la prevenzione, ma questo non basta, e oggi è ancora più evidente. Bisogna partire dal monitoraggio e dalla regolamentazione dell’uso dei social media e prendere decisioni drastiche. I Social di chi commette illegalità, istiga o commette atti di violenza che possono mettere a rischio la vita degli altri vanno chiusi immediatamente”. 

(Foto Maurizio Giandinoto)