Casalpalocco, imprenditore ucciso in strada a colpi di pistola
Casalpalocco - Un uomo è stato ucciso a colpi di pistola a Casal Palocco, alla periferia sud di Roma, mentre si trovava a bordo di un furgone. Il corpo è stato raggiunto da un proiettile al volto ma secondo alcune testimonianze sarebbero stati sparati fino a sei colpi di pistola. Indagano i carabinieri. (fonte Ansa)
Aggiornamento ore 11:35:
Sesto Corvini, 74 anni, è questo il nome dell’uomo ucciso all’incrocio tra via Alessandro Magno e via Nicanore di Alessandria a Casalpalocco. Imprenditore, proprietario di un golf club nello stesso quartiere e tra i consorziati con la maggiore quota di 'carati', come si misura la proprietà consortile. Sembra che abitasse proprio a pochi metri di distanza dal luogo della brutale esecuzione benché avesse diverse proprietà anche nella Capitale.
Secondo una prima ricostruzione, erano da poco passate le 8 del mattino, quando molte famiglie si trovavano in strada per accompagnare i ragazzi a scuola. Un colpo lo avrebbe raggiunto al volto, mentre i testimoni avrebbero in seguito riferito agli inquirenti di averne sentiti esplodere almeno altri tre. Inutili i soccorsi: l'anziano sarebbe deceduto sul colpo.
Negli anni Novanta la vittima aveva acquistato all’asta per 250 milioni di lire le proprietà residue (perloppiù aree verdi) della Società Generale Immobiliare (la Sogene) di Casal Palocco. La Sogene a Casalpalocco è molto nota: si tratta infatti della ditta che nel lontano 1960 aveva realizzato il complesso residenziale, ma poi era entrata in crisi finanziaria e i suoi beni erano stati messi all'asta. Sarebbe a quel punto intervenuto Corvini, comperandoli a 'prezzi stracciati'.
Corvini sarebbe stato ammazzato a distanza ravvicinata con una pistola semiautomatica calibro 45. Probabile, o possibile, che la vittima conoscesse il suo assassino: al momento dell'arrivo dei carabinieri del gruppo di Ostia agli ordini del colonnello Giovanni Adamo, che ha poi parlato di esecuzione, il motore del furgone era spento.
L'imprenditore aveva fatto fortuna all'estero, in Canada, poi, una volta rientrato in Italia, si era dedicato agli affari. Nel quartiere era molto noto. Tra gli ultimi contenziosi quello relativo alla bonifica della discarica di via Niceneto, di sua proprietà, per il cui risamento, come da lui richiesto, era stata richiesta la cifra record di 5 milioni di euro. I 'maxi bollettoni', come erano stati ribattezzati, sono stati poi pagati dai consorziati, benché il movimento 'Rinnovamento di Palocco' avesse poi dimostrato che la bonifica sarebbe potuta essere effettuata ad una cifra decisamente inferiore, intorno ad un milione, un milione e mezzo. Inoltre, secondo Rinnovamento di Palocco che aveva effettuato diversi sopralluoghi alla discarica, sembra che non fossero presenti materiali 'altamente tossici' bensì rifiuti organici. Ma di contenziosi ce ne erano anche altri.
“Siamo molto scossi e preoccupati da quanto avvenuto questa mattina a Casalpalocco. L’omicidio dell’imprenditore Sesto Corvini è un fatto inquietante. Abbiamo completa fiducia nel lavoro degli investigatori e speriamo che il caso sia risolto presto. Chiederò al Prefetto di Roma la convocazione urgente del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica: è necessario che si faccia rapidamente chiarezza”, ha dichiarato il presidente del X Municipio di Roma Capitale Andrea Tassone. A commentare il tragico fatto di sangue è anche Leandro Aglieri, presidente di Rinnovamento di Palocco: "Corvini era l'imprenditore che aveva acquistato dall'asta fallimentare della Sogene le famose aree comuni del consorzio di Casalpalocco e sulle quali era in atto da anni una contesa legale tra Corvini stesso e il consorzio. Speriamo vivamente che i colpevoli vengano assicurati al più presto alla giustizia. Condoglianze alla famiglia".
"Il Partito Democratico del X Municipio esprime la massima preoccupazione per l’assassinio odierno del noto imprenditore Sesto Corvini. Preoccupano non solo la dinamica dell’omicidio, che fa pensare immediatamente a messaggi di stile mafioso, ma anche i rapporti molto radicati che la vittima intratteneva con la comunità di Casal Palocco per via dell’acquisto all’asta dei terreni comuni ancora formalmente appartenenti alla ex Società Generale Immobiliare. L’episodio e le drammatiche modalità della sua esecuzione consegnano, ancora una volta questo territorio alle cronache nazionali: è ora di affrontare la realtà per come si presenta e per come il Partito Democratico la denuncia da anni! Le recenti indagini della Procura della Repubblica di Roma consegnano con sempre maggior nitidezza l’immagine di un territorio debole, che deve saper generare gli anticorpi necessari, grazie ad una maggiore consapevolezza del fenomeno, che non può più essere negato, ed ad una rete di sostegno a chi fa impresa e vuole farlo nel rispetto delle regole. E’ indispensabile un investimento serio e consistente su questo territorio, così giovane ed in espansione, affinché le forze dell’ordine possano operare ed investigare con gli strumenti necessari. Il Partito Democratico chiede inoltre al Prefetto di Roma di consentire al Presidente del Municipio di partecipare al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza". Questa la nota di Giuseppe Sesa e Andrea Storri, rispettivamente consigliere e assessore Pd del municipio X.
Tra i residenti del bel quartiere residenziale immerso nel verde ci sono sconcerto e costernazione. "Un delitto in pieno giorno, quando la gente è in strada per andare al lavoro o portare i bimbi a scuola: assurdo! Non un agguato di notte, ma 'così', una provocazione senza curarsi di nulla e di nessuno", dichiara, sconvolto, un consorziato che preferisce mantenere l'anonimato: "abito a 500 metri di distanza dal luogo dell'omicidio, ho un figlio, una famiglia. La strada è stata riaperta... Ma, ecco, la paura. Credo che d'ora in avanti, finché gli investigatori non troveranno il colpevole, o i colpevoli, avrò paura. Quanto accaduto è una barbarie, non saprei come altro definirla". Sin dal mattino, intanto, i carabinieri del nucleo investigativo del gruppo di via Zambrini sono al lavoro: stanno ascoltando i familiari, gli amici e ricostruendo le ultime ore di vita di Sesto Corvini, le sue frequentazioni per dare un volto allo, o agli, spietati killer che l'hanno ammazzato mentre era a bordo del suo furgone. In particolare, si indagherebbe sui rapporti economico-finanziari e di lavoro su disposizione del procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani. Sul corpo dell'uomo è intanto stata disposta l'autopsia. Corvini, originario di Acqua Sparta Terme, era sposato e aveva tre figli.
Tags: ostia, entroterra