Casalbernocchi – A Casalbernocchi, presso la sede della direzione generale della Asl Rm3, prosegue la mobilitazione indetta ieri dalla Rsu dopo l’assemblea che si è svolta nella mattinata nella sala Sinibaldi dell’ospedale Grassi di Ostia.


LA MOBILITAZIONE - Attualmente al sesto piano del palazzo dove ha sede la direzione generale dell’azienda sanitaria ed all’entrata, stanno manifestando gli infermieri, i tecnici e gli operatori sociosanitari per sollecitare l’assunzione di personale in considerazione della grave carenza di organico denunciata da tempo dalle sigle che potrebbe comportare la chiusura di alcuni reparti sia al nosocomio lidense sia al Cpo di viale Vega. Nel mese di aprile era stato proclamato lo stato di agitazione al Grassi da parte della Uil Fpl, Cgil e Anao medici.


EUGENIO BELLOMO – “Dopo l'incontro del 28 aprile tra la direzione generale della Asl Rm3 e le organizzazioni sindacali, ieri mattina lassemblea dei lavoratori indetta dalla Rsu”, spiega Eugenio Bellomo: “l'assemblea ha dato mandato ai propri delegati di verificare concretamente quanto stabilito durante l'incontro del 28 aprile con il direttore generale Giuseppe Legato, ovvero deroghe all’assunzione di personale da parte della regione Lazio; piano ferie; applicazione della legge 16172014; nuovo modello organizzativo; garanzia di assistenza adeguata al numero degli infermieri presenti in servizio. Quindi, non avendo avuto una risposta adeguata la Rsu ha occupato la direzione generale”.


IL DOCUMENTO – “L'occupazione continua. Al momento”, dichiara Eugenio Bellomo, “si aspetta un fantomatico documento della direzione che dovrebbe dare indicazioni sul futuro prossimo della gestione della sanità nel Asl Rm3. Aspettiamo, dunque, di vederlo prima di pronunciarci”.

LA CARENZA – “La direzione generale non ha intenzione di assumere personale, né ha intenzione di riorganizzare servizi nonostante la situazione sia drammatica”, commenta uno dei manifestanti: “è la carenza di personale il motivo principale che ha indotto i lavoratori a protestare nei confronti di un management che promette 65 assunzioni ma poi se ne dimentica. I reparti sono al collasso, gli operatori esausti e non si riesce a garantire un’assistenza dignitosa ai cittadini”, sottolinea.