Sanità, ad Ostia ferme le terapie per i bambini disabili. Venerdì sit-in sotto la Asl Roma D
Casalbernocchi – Sit-in di protesta venerdì 25 gennaio, alle 10.30, davanti alla direzione della Asl Roma D di via di Casalbernocchi. Ad organizzare l’iniziativa il "Comitato genitori bambini disabili" che attende risposte dall'azienda sanitaria e dalla Regione Lazio sugli accreditamenti ai centri di Ostia e del territorio del XIII municipio per la riabilitazione dell'età evolutiva. A dare “appoggio incondizionato” ed a partecipare alla manifestazione anche CasaPound Italia, movimento con il quale i genitori si sono messi in contatto nelle scorse settimane.
"Dopo continue richieste, varie rassicurazioni da parte delle istituzioni e dopo anni di lotte per i nostri figli - ha spiegato Daniele Lavenia, portavoce del comitato - oggi siamo di fronte ad un'emergenza sociale alla quale non si riesce a rimediare. Molti centri che garantivano le terapie ai nostri bambini, a partire dal Cro di Ostia, sono in seria difficoltà e prossimi alla chiusura, le liste d'attesa sono interminabili e riguardano centinaia di famiglie: c'è un problema sociale reale e serio che la politica e le istituzioni fanno finta di non vedere e che noi vogliamo portare alla luce”.
“I genitori non sanno cosa fare - continua Lavenia – e spesso sono costretti a rivolgersi a centri privati con enormi sacrifici economici che non tutti possono permettersi dovendo rinunciare a terapie che per i bambini sono spesso fondamentali".
"La situazione che è emersa dai vari incontri con i rappresentanti del comitato dei genitori - spiega Luca Marsella, responsabile di CasaPound Italia per il XIII Municipio - è davvero grave e vergognosa. Da quello che sembra la Regione Lazio in questa attuale fase di revisione e controllo dei requisiti delle strutture, ha richiesto alla Asl Roma D, la segnalazione di strutture da accreditare con una lettera partita dall'ufficio speciale temporaneo nel Marzo 2012 ed un ulteriore sollecito nel dicembre 2012. Le pratiche sono quindi ferme da mesi in qualche ufficio. Quello che pensano i genitori dopo aver verificato che altre strutture, ad esempio a Civitavecchia, hanno ricevuto l'accreditamento è che ci siano sotto il solito malaffare e che siano favorite quelle strutture che hanno raccomandazioni o spinte dall'alto”.
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