Casalpalocco – I carabinieri della compagnia di Ostia stanno indagando per fare luce su quello che sembrerebbe essere un suicidio avvenuto ieri, mercoledì 26 novembre, a Casalpalocco. La vittima è P.P., un commercialista italiano cinquantenne ritrovato privo di vita nella sua abitazione nel primo pomeriggio di ieri. A fare la terribile scoperta la moglie che, sconvolta, avrebbe immediatamente chiamato il 118. L’uomo, trovato impiccato con una corda da palestra alla tenda della veranda del villino, non avrebbe lasciato alcun biglietto a spiegazione del suo gesto estremo anche se vi sarebbe delle carte, fanno sapere gli inquirenti, impegnati nelle indagini, e forse una lettera per la moglie. Questo materiale è oggetto di analisi. A quanto si è appreso, l’uomo era rimasto coinvolto in una vicenda giudiziaria e si trovava ai domiciliari dopo essere stato arrestato lo scorso mese di agosto dalle Fiamme gialle del Nucleo di polizia tributaria per concussione e tangenti.  Dopo la detenzione, da un paio di settimane per lui era scattata la misura restrittiva dei domiciliari nell’abitazione dove abitano anche i due figli.


P.P., commercialista con molti contatti negli uffici pubblici della Capitale, lo scorso agosto era stato arrestato al termine di una complessa indagine, insieme all'ispettore dell'Agenzia delle Entrate Roma 1, F.B., con l’accusa di aver riscosso mazzette dai ristoratori romani, tra i quali anche quelli della Taverna Flavia, nota per essere frequentata da vip e politici. Secondo la guardia di finanza, l’uomo, insieme al funzionario pubblico, avrebbe chiesto e ottenuto tangenti per eludere i pesanti controlli del Fisco. Nello specifico i sarebbero stati arrestati per essersi divisi una bustarella da 12mila euro. Durante l’interrogatorio P.P. cercò di difendersi, affermando di aver avuto solo un ruolo di mediatore fra l'Agenzia delle Entrate e i ristoratori. I pm invece erano convinti che i titolari dei ristorante fossero talmente sotto pressione per le richieste di denaro tanto da aver chiesto dei finanziamenti. Sembrerebbe che l’ispettore avrebbe minacciato i ristoratori di una maxi multa da 150mila euro. L’arresto del commercialista avvenne in flagranza di reato nel corso del blitz dei finanzieri mentre le titolari della Taverna Flavia gli stavano consegnando una valigetta piena di soldi nel suo studio nei pressi del lungotevere della Vittoria. Le ristoratrici erano allora sue clienti. Poi il suicidio. I carabinieri di Ostia, rispetto a questo tragico episodio, sarebbero convinti del’ipotesi suicidiaria alla luce anche se non tralasciano alcun elemento.