Casalpalocco – A ventiquattro ore dall’omicidio di Sesto Corvini, l’imprenditore di 74 anni freddato ieri mattina poco dopo le otto in via Nicanore di Alessandria, a Casalpalocco, mentre era alla guida del suo furgone Fiat Iveco, i carabinieri del Gruppo di Ostia, agli ordini del colonnello Giovanni Adamo, sono al lavoro per risalire agli autori del brutale delitto. A questo riguardo, già ieri il comandante Adamo ha parlato di una ‘esecuzione’. “E' molto probabile che si tratti di un'esecuzione dovuta a vertenze personali che il soggetto aveva con qualcuno: aveva diversi contenziosi. E' verosimile dire”, ha detto, “che il soggetto sia stato affiancato da un mezzo dal quale è sceso l'attentatore che ha sparato a distanza ravvicinata”. Il corpo è infatti stato ritrovato riverso all’interno del mezzo da alcuni operatori del consorzio di Casalpalocco. Secondo una prima ricostruzione la  vittima sarebbe stata fermata su via Nicanore di Alessandria, una strada da lui percorsa abitualmente. Il killer avrebbe aperto lo sportello facendo fuoco e scaricandogli in volto tre colpi di pistola calibro 45, un’arma ‘pesante’, avrebbero detto gli inquirenti. La morte per l’anziano sarebbe stata istantanea.  I titolari degli accertamenti, coordinati dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani, stanno passando al setaccio i rapporti economici dell'uomo 

Sesto Corvini era proprietario di numerosi immobili e terreni, nonché di un campo da golf nel quartiere e di una società di edilizia. Nato ad Acqua Santa Terme, in provincia di Ascoli Piceno, aveva precedenti per inosservanza delle norme edilizie e reati contro la pubblica amministrazione. Secondo i titolari degli accertamenti, coordinati dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani, il suo assassinio sarebbe legato alle sue attività economiche. Gli inquirenti stanno infatti passando al setaccio i rapporti economici e le relazioni di affari dell'uomo, che aveva fatto fortuna negli anni passati in Canada ma poi era rientrato in Italia. In particolare gli investigatori scavano nei contenziosi, nati dopo l'acquisto nel 1994, al prezzo di 250 milioni di euro, di molti lotti di terreno appartenenti alla società fallita Sogene che nel 1960 costituì il consorzio, a causa delle procedure di sgombero e di riscatto.

A Casalpalocco, come ha detto anche la presidente del consorzio Serena Gana Cavallo, aveva contenziosi con tutti. “Creava grane, ma era la routine”, ha dichiarato ieri a Ostiatv. Certo era un personaggio molto discusso. Riferiscono molti residenti, quando veniva attaccato replicava dicendo di essere un ‘benefattore’. Viveva all’Infernetto, con la moglie e aveva tre figli. Un giallo. Almeno per ora.