Casalpalocco, Assogna: “L'imbarazzante ‘vicenda Albyazova’, ossia l'espulsione di madre e figlia del Kazakistan”
Casalpalocco - "Non c'è dubbio che il nostro paese abbia fatto una clamorosa figuraccia nei confronti del mondo intero sull’espulsione non convincente della moglie e della figlia di 6 anni del dissidente kazako Mukhtar Albyazov. La giovane donna e la bambina vivevano in una villa a Casalpalocco, nel municipio X, prima del loro forzato rientro in Kazakistan." Lo dichiara Gioacchino Assogna, segretario del Partito socialista italiano del municipio X.
“Le responsabilità di questa gestione disastrosa sono ovviamente molteplici: dagli alti funzionari del ministero dell'interno, ai responsabili della questura di Roma, dai diversi giudici che hanno esaminato le carte e i documenti e autorizzato l'espulsione, al prefetto di Roma, dall'Interpol ai servizi segreti, non escludendo il livello della responsabilità politica del ministero dell'interno, di quello degli esteri e della stessa presidenza del consiglio che, a fronte della notizia riportata dall'Ansa il maggio scorso sulla vicenda, hanno "tutti" fatto finta di non accorgersene, compresa la stampa di ogni orientamento, oggi pronta a schierarsi pro o contro Alfano a seconda della propria linea politico-editoriale”, spiega l’esponente socialista. “Vorrei sottolineare che la comprensibile difesa del ministro Alfano, che ha mandato irritualmente l'ambasciatore kazako dal suo Capo di Gabinetto e da questo ai vari uffici competenti, è legata all'indagine del nuovo capo della polizia che, in base ai risultati dell'inchiesta amministrativa, ne ha escluso il coinvolgimento per le mancate comunicazioni sull'evolversi della situazione. Comunque”, prosegue, “chi ne evidenzia "la responsabilità oggettiva" del non poteva non sapere, deve coerentemente chiedere anche le dimissioni dello stesso capo della polizia per la relazione presentata. Ma nessuno lo propone perchè lo scontro deve diventare di "natura esclusivamente politica" da parte dei Renziani e dei malpancisti del Pd, che si erano spinti persino a chiedere al presidente Letta la paradossale revoca delle deleghe al ministro Alfano, facendo finta di ignorare che è anche segretario del Pdl. E' da giudicare diversamente la libertà doverosa a coloro che sono all'opposizione del governo”.
“Una decisione chiara e sollecita può e deve essere assunta nei confronti dell'ambasciatore del Kazakistan dichiarandolo persona "non gradita" per i ripetuti comportamenti di prevaricazione che ha tenuto negli uffici ministeriali italiani, come risultano agli atti della relazione e della documentazione allegata. Ciò sarebbe un segnale inequivocabile verso atteggiamenti autoritari e irrispettosi dei diritti civili e di libertà assunti dai rappresentanti kazachi e intollerabili per i nostri principi costituzionali. Il presidente Napolitano ha richiamato con forza la necessità di "non scherzare con le tensioni" che potrebbero portare all'apertura della crisi di governo con conseguenze gravissime sul piano interno, come a quello europeo e internazionale”, continua Gioacchino Assogna. “Pur di dare sfogo ai diffusi malumori nel Pd ,attaccando il ministro Alfano con commenti al limite della rottura della anomala maggioranza, ignorando le chiare parole dello stesso presidente del consiglio che ne ha escluso qualsiasi responsabilità diretta e chiesto non soltanto di respingere la mozione di sfiducia, ma ha sollecitato un voto con il significato contestuale "di ridare la fiducia al Governo". Alla fine soltanto tre senatori, previa dichiarazione di voto contro il ministro dell'Interno, hanno espresso il dissenso con l'astensione, che al Senato equivale a voto contrario”. “C'è poi uno strascico sulla questione alimentata proprio in vista del congresso e dispiace che sia stata evidenziata dallo stesso segretario pro-tempore Epifani, chiedendo che a settembre ci dovrà essre un "tagliando" con il significato di un rimpasto per colpire possibilmente proprio Alfano. Già tutti i giorni vediamo Brunetta ed altri falchi del Pdl sottolineare che se non si toglie l'Imu il Governo cade, se non si cambiano le coperture sull'Iva Letta può preparare le valigie, ecc. rendendo ancora più fragile e precaria la compagine Governativa ed ora i mugugni nel Pd che peseranno sullo svolgimento del congresso stanno portando molti Dirigenti a sintonizzarsi con una base sempre più portata a levarsi il fardello della responsabilità verso le condizioni dei cittadini e del paese, pensando che, fatto fuori questo Governo, se ne potrà fare un'altro con gli stessi Grillini di stampo del tutto diverso”. “Mi sembra di rivedere lo scenario sciagurato della segreteria Veltroni nei riguardi del governo Prodi, che, volendogli imporre le scelte come Pd anzichè quelle della maggioranza che lo sosteneva, ha finito come previsto la messa in crisi del governo Prodi e consegnare il paese con le successive elezioni al governo Berlusconi. Ci vuole cultura di governo e non gli egoismi di partito e l'umiltà e l'impegno per ricostruire l'alleanza "Itala, Bene Comune" con Sel e il Psi per affrontare sia le presenti emergenze che lo scenario futuro del nostro paese. Ci vuole consapevolezza e senso di responsabilità, prima di tutto del gruppo dirigente e degli eletti, perchè gli interventi più corposi saranno inseriti nella legge di stabilità ed avere effetti a partire solo dal 2014 e una volta creata la crisi i danni potrebbero essere molto pesanti e in primo luogo per chi aspetta la ripresa economica e il lavoro”.
“Lo stesso governatore della Banca d'Italia ha sottolineato l'importanza della stabilità di Governo, come premessa per fronteggiare la crisi stessa. E' mera illusione pensare che Giorgio Napolitano possa sobbarcarsi altri oneri verso le strutture sovra-nazionali se viene meno il senso di responsabilità di chi è chiamato ad assicurare il governo del paese”, conclude Assogna.
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